Quasi sei miliardi e mezzo di dollari a livello mondiale, è il giro d’affari generato dalle schede per il collegamento ad Internet in mobilità (ormai quasi tutte “a banda larga”). Il dato, fornito dalla società di ricerche di mercato “Infonetics Research“, risente soprattutto della crescente diffusione della tecnologia Hspa (High-Speed Packet Access).
Già nel 2009 si è arrivati al sorpasso da parte degli abbonati alla banda larga mobile rispetto agli utenti Dsl (banda larga cablata) con numeri che, secondo le stime, arriveranno a 1,5 miliardi di navigatori in mobilità in tutto il mondo, entro il 2014.
A guidare la classifica dei dispositivi di connessione più venduti sono le cosiddette “chiavette Internet“, offerte spesso nei pacchetti di abbonamento dei principali operatori telefonici, ma anche vendute separatamente nel mercato tecnologico specializzato.
Tali chiavette, il cui nome in gergo tecnico è “usb dongle” e, più nello specifico, “broadband wireless adapter”, rappresentano da sole il 74% del totale delle entrate delle “mobile broadband cards“, mentre quelle integrate (embedded) in personal computer, netbook e dispositivi Internet Mobile tascabili (Mid) solo il 26%.
Lo studio prevede inoltre una prossima impennata, in corrispondenza della diffusione della tecnologia “Long Term Evolution” (Lte), che favorirà connessioni ancora più veloci e libere da restrizioni di traffico sia verso l’utente, sia verso la rete.
A fare le spese del successo di questi dispositivi cellulari sono tecnologie come il WiMax e il segmento dei router wireless casalinghi, già compromessi dagli interventi della legge (vedi Decreto Pisanu) e dalla crisi economica.