Diciamolo subito: il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, non ha utilizzato il suo account su Facebook (ma lo ha?) per intervenire in una discussione sul profilo di una sua redazione amica.
L’apparizione non è stato altro che un messaggio audio inviato ai lettori del quotidiano “il Giornale”, la cui redazione ha una pagina su Facebook. Più che nel gesto, insomma, l’interesse verso i social network lo si evince dal contenuto del messaggio che in realtà è solo una promessa.
Di sicuro questa è la sua prima, timida, operazione 2.0 che possa essere commentata e condivisa alla stregua di un “social media”. Dopo un primo ringraziamento agli elettori per l’esito della recente tornata elettorale, arriva la promessa e cioè, preso atto che «Facebook è una nuova occasione per conoscersi e una piazza virtuale dove è possibile presentare e difendere le proprie idee e soprattutto quando si accende il confronto politico – dice Berlusconi – lo utilizzeremo per costruire insieme una grande rivoluzione liberale per rendere il nostro paese più moderno e più libero».
Insomma, se il premier ha deciso di non impiegare nessuno del suo staff per fare un minimo di attività redazionale sul social network e garantire una presenza quantomeno di facciata, non è detto che in futuro, a forza di ascoltare anche il popolo della rete, non pensi di “scendere in campo” anche nel mondo virtuale, facendosi vivo con un profilo che non si perda tra i mille finti “Silvio Berlusconi”, le parodie e le pagine di fan a lui dedicate.