Par condicio, Barbareschi protesta sul web

di Lorenzo Gennari

4 Marzo 2010 16:00

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Luca Barbareschi ha deciso di protestare contro la decisione di oscuramento dei programmi di approfondimento politico sulla tv pubblica portando la sua trasmissione in diretta sul web, con ospiti che esprimeranno dissenso nei confronti del Cda Rai

Domani sera Luca Barbareschi, vicepresidente della Commissione Trasporti e Comunicazione, nonché attore e uomo di spettacolo, utilizzerà lo spazio orario destinato a trasmettere la sua trasmissione “Barbareschi sciock”, per lanciare una crociata contro la decisione del Consiglio di amministrazione Rai di oscurare i programmi di approfondimento politico nel mese precedente alla data delle elezioni regionali.

La trasmissione andrà regolarmente in onda in diretta, ma sul web e in alta definizione, sul sito internet dedicato dell’emittente La7. Il programma verrà stravolto, a detta di Barbareschi, per ospitare «chiunque voglia esprimersi in dissenso con questa terribile limitazione della libertà: sarà uno spazio contenitore per donne e uomini liberi».

«Le richieste di chi non ci vuole stare ad una decisione antidemocratica ed illiberale come quella dell?oscuramento della informazione non hanno trovato alcun accoglimento – dichiara lo showman – dunque, quello che non sono riuscito ad ottenere come rappresentante delle istituzioni, proverò ad ottenerlo come privato cittadino e come professionista.

«Perchè – chiede ironicamente Barbareschi – non si sospende ogni forma di comunicazione che possa raggiungere, a qualunque titolo e con qualunque mezzo, il cittadino elettore? Perchè non oscurare completamente il segnale tv, i siti internet, i blog, le radio, impedire la diffusione dei quotidiani, bloccare i film in programmazione nelle sale cinematografiche?».

Quindi conclude: «Chiederò che questa delibera sia bloccata e che gli italiani non siano insultati in questo modo. Specialmente quelli che pagano il canone e non possono esprimersi su una tale, gravissima, dittatoriale decisione che rischia di dare il colpo di grazia alla libertà d’espressione. Di una dittatura del genere io mi vergogno, da cittadino fruitore e da rappresentante delle istituzioni».