Una via di mezzo tra una smart card ed una chiavetta usb: è Carta Donna, una memoria tascabile che consentirà alle donne di portare con sé referti ed ecografie, potendoli consultare da sole, con il medico di famiglia o con lo specialista, da un qualsiasi computer.
Il dispositivo è l’equivalente di una “usb pen”, ma con la forma di una carta di credito rigida e dallo spessore elevato. Connettore e cavo (circa 2 cm) scompaiono nella stessa struttura (in plastica) della carta, mantenendo l’oggetto privo di appendici soggette a rotture.
Il progetto prevede la consegna della carta alle donne in gravidanza, alla prima visita: un’iniziativa assolutamente innovativa a livello nazionale che ha visto anche l’avvio di un inedito gemellaggio Nord-Sud incentrato sull’e-health.
Carta Donna, infatti, è stata messa a punto dall’Ulss 7 Veneto in parallelo con Carta Rosa, progetto che l’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno ha ideato per le pazienti seguite dalla propria Breast Unit.
«Abbiamo realizzato il primo di una serie di gemellaggi Nord-Sud, volti alla diffusione delle best practices tra le Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che Federsanità intende promuovere», spiega il presidente di Federsanità-Anci, e Direttore Generale dell’Ulss 7 Veneto, Angelo Lino Del Favero.
«Il progetto Carta Donna coniuga l’utilizzo di tecnologie avanzate con ambiti di applicazione fortemente prioritari nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale – ha sottolineato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio – auspichiamo che sia di impulso per ulteriori iniziative a livello nazionale».