Difficile pensare di “ammalarsi” di Internet, eppure i dati del centro psichiatrico del Policlinico Gemelli di Roma presentano, tra tutti i casi di dipendenza, ben cinquanta pazienti affetti da “Internet addiction disorder“.
I soggetti adulti sono quasi tutti entro la fascia di età compresa tra i 25 e i 40 anni e sono consapevoli del loro problema, mentre tra i giovani ci sono ragazzi dai 13 ai 20 anni, che però manifestano una chiusura verso il mondo esterno senza accorgersene o quasi.
Federico Tonioni, coordinatore del centro nato il primo novembre del 2009, ha ricevuto richieste da parte di chi desiderava “disintossicarsi” dal web al pari di chi ha chiesto aiuto per problemi con eroina e cocaina.
La struttura ha iniziato l’attività arricchendo l’offerta assistenziale
dell’Unità operativa di consultazione psichiatrica del Policlinico per la
cura di tutte le dipendenze, da quelle da alcol e droghe fino a quella da
gioco d’azzardo. Ora si trova ad avere già “curato” un numero considerevole di pazienti.
«La “droga” dei giovanissimi cyberdipendenti italiani – dice Tonioni – è il gioco di ruolo online. In alcuni casi la passione per le sfide online, condivisa con amici virtuali di tutto il mondo, ha portato i ragazzini a rivoluzionare i propri ritmi di vita.
Tanto da andare a letto alle sei del pomeriggio, per svegliarsi alle tre di notte e dedicarsi a maratone al computer. Imperdibili sfide con amici conosciuti sul web, che magari vivono dall’altra parte del mondo», conclude l’esperto.