Anche il bancomat adotta il protocollo Internet. In Italia, il 35% degli Atm (Automatic teller machine), i comuni bancomat, sono infatti “web-based“, ovvero basati su tecniche di trasmissione dei dati ad alta velocità molto simili a quelle adottate dai terminali collegati a Internet.
Nel 2008 ne sono stati installati 2000 e le operazioni effettuate senza entrate in Banca, attraverso i dispositivi automatici, hanno superato i 120 miliardi di euro (+8,6% rispetto al 2007) come ammontare complessivo.
Secondo l’e-Commitee dell’Abi (Associazione bancaria italiana) i prelievi hanno contribuito per il 95% (114 miliardi), mentre i pagamenti, seppure in crescita, restano ancora marginali (1,4%, pari a 1,7 miliardi). L’importo medio delle operazioni è stato di 157 euro per i prelievi, 156 euro per ricaricare le prepagate e 86 per bollette e altri pagamenti.
Oltre ai servizi di base, sottolinea l’Abi, i bancomat offrono ormai un portafoglio di servizi di consultazione sempre più ricco: dalla disponibilità residua di prelievo su conto corrente (42%, con un aumento del 5% rispetto al 2007) alla situazione del conto titoli (58%; +15%); dai movimenti delle carte di credito (39%; +28%) alla possibilità di attivare servizi di avviso e alerting via sms (33%; +15%).
In crescita, seppur lieve, anche il servizio di verifica della situazione assegni (21%; +1%), mentre un discorso a parte merita la consultazione della posizione mutui e finanziamenti che – nonostante richieda un alto livello di personalizzazione, superiore a quello che può essere offerto tramite terminale – oggi viene offerta dall’11% degli Atm.
Per i cittadini ci sono inoltre tante altre operazioni che semplificano la vita di tutti i giorni e che sono sempre più apprezzate: pagare il canone TV (49%) e i bollettini postali delle utenze (28%), versare contanti e assegni (11%), ricaricare le schede per accedere ai servizi offerti sul Digitale Terrestre e le pay TV (47%) e fare donazioni (45%).