Nel suo blog, ospitato all’interno delle pagine web del quotidiano “La Stampa”, l’autrice Flavia Amabile ha provato a vedere quanto, lontano dai riflettori delle “prime volte”, i politici continuino ad utilizzare i canali online per comunicare con la popolazione.
Il risultato, se messo a confronto con quello ottenuto effettuando la stessa prova con le amministrazioni del governo degli Stati Uniti, è a dir poco imbarazzante: il canale YouTube della Camera dei Deputati (dove i commenti sono disabilitati), ad esempio, non ha subito alcun aggiornamento nell’ultima settimana. Il video più recente è del 2 novembre, il secondo risale al 22 ottobre. In totale due video in quasi un mese.
Al contrario il canale dello “State Department” di Hillary Clinton ha addirittura quattro video risalenti agli utlimi sette giorni. Si tratta di conferenze stampa o briefing integrali della durata di almeno venti minuti.
L’indagine della giornalista blogger prosegue sul canale della Gelmini che contiene lo stesso video ormai dal 25 giugno (ma qui è possibile lasciare commenti), data in cui il ministro fece visita agli studenti alle prese con gli esami di Stato in Abruzzo.
In sostanza, leggendo tutto il post, non si può che constatare che l’attenzione dei politici italiani ai mezzi di comunicazione alternativi alla carta stampata e alla televisione (che non sono interattivi), si limita al momento del lancio del nuovo canale, alla prima volta online o alla moda lanciata dagli altri media.
Forse può consolare sapere che il ministro Frattini, aggiorna con una frequenza elevatissima i suoi “followers” su Twitter o che Antonio Di Pietro, da anni, non fa che comunicare attraverso il suo blog o che il deputato Cassinelli risponde, dal suo profilo di Facebook, ad ogni commento dei suoi “friends”.