Safer Internet

di Stefano Pierini

4 Novembre 2009 09:00

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Giocare, comunicare, conoscersi, innamorarsi, ecc. Quante cose reali si possono fare in Internet pur rimanendo un approccio virtuale

Premessa

In questo contesto, così in evoluzione e foriero di problematicità, la Commissione Europea con lungimiranza, fin dal 1999, ha messo in atto: il Programma “Safer Internet”.

Safer Internet e la sua evoluzione

Con l’evolversi dei programmi di comunicazione e la diffusione del Web come luogo di relazione a 360, anche il Safer Internet Programme si è evoluto negli anni. In principio le azioni principali erano di contrasto all’uso illegale e nocivo di Internet; in seguito si è ampliato il ventaglio di azioni includendo altre iniziative a valenza più sociale, educativa e di prevenzione rivolte sempre più all’utente finale, il minore online, per promuovere comportamenti corretti in rete e attuare linee di orientamento e sensibilizzazione rispetto a una gamma sempre più ampia di tematiche (dal cyberbullismo alle capacità critiche di valutare i contenuti online, dai contenuti illegali a quelli dannosi, dai comportamenti etici al rischio di adescamento…), il tutto cercando la collaborazione delle famiglie e della scuola, nel ruolo chiave di agenzie educative primarie, che devono essere attente senza non per questo rendere un tabù l’uso del variegato mondo di internet.

Il tutto si concretizza in 4 linee di azione principali:

  1. lotta ai contenuti illegali
  2. contrasto dei contenuti indesiderati e nocivi
  3. promozione di un ambiente più sicuro
  4. attivazione di azioni di sensibilizzazione

La Commissione Europea ha rifinanziato per il periodo 2009-2013 il programma portando la dotazione finanziaria a 55 milioni di euro. Il Parlamento Europeo ha votato con stragrande maggioranza il proseguimento di questa benemerita linea di intervento. Grazie a tale finanziamento, per ogni Stato membro vengono appositamente selezionati, da apposito invito pubblico, degli organismi con funzione di Centro per la sicurezza in rete (Safer Internet Center) a livello nazionale. Questi centri coordinano in ogni paese dell’Unione europea le attività di sensibilizzazione, di prevenzione e contrasto dedicate alla sicurezza in rete dei minori (cioè un awareness center, una hotline e una helpline, ove esistente) inoltre valutano e diffondono le buone prassi avviate a livello nazionale.

Quali sono i risultati conseguiti in questi anni dal programma Safer Internet? L’importanza di queste valutazioni è, per il nostro lettore, di conoscere e poter usufruire come genitore, educatore o persona comunque interessata alle problematiche della sicurezza dei ragazzi, dei servizi che, a livello nazionale, molto concretamente, hanno creato i Safer Internet Center. Ormai la diffusione degli strumenti online arriva a coinvolgere il 75% dei ragazzi dai 6 ai 17 anni e il cellulare anche per i minori di 10 anni ha diffusioni molto elevate (più del 50%), con questa premessa sociale è già evidente come il programma non può che essere una delle tante azioni per aiutare le famiglie e i ragazzi ad un uso consapevole degli strumenti di telecomunicazione e infatti con il passare degli anni, il baricentro si è spostato sempre di più sui comportamenti sicuri online in tutte le situazioni offerte dai nuovi media (messaggeria, blog, socializzazione in rete).