Un cavo in fibra ottica di 1.630 chilometri unirà Cuba e Venezuela entro la fine del 2011. Lo ha detto il ministro venezuelano della Scienza e Tecnologia Jesse Chacón, annunciando che in questi giorni si darà inizio ai lavori che consentiranno di moltiplicare per tremila la capacità di connessione dell?isola caraibica.
Dopo i videoregistratori, i computer e i cellulari, la prossima ondata di liberalizzazioni del nuovo corso politico di Raul Castro potrebbe pertanto riguardare l’accesso ad Internet.
Il cavo darà infatti la possibilità di veicolare molte più informazioni contemporaneamente favorendo un utilizzo senza restrizioni di sorta. Le due estremità del cavo saranno nella zona di Camurì, nei pressi del porto
di La Guaira, in Venezuela, e nella spiaggia Siboney, vicino a Santiago de Cuba.
Oltre all’isola di Castro, i cavi venezuelani raggiungeranno anche la Jamaica e Trinidad, adagiandosi fino a 5400 metri di profondità. La realizzazione sarà a carico della società Telecomunicaciones Gran Caribe, fondata ad hoc nel 2008, con un investimento di 63,4 milioni di dollari.
Nonostante le accuse mosse da L?Avana a Washington, che indicano nel governo Usa il principale responsabile dell’arretratezza tecnologica dell’isola, in conseguenza dell’embargo; a muovere i primi passi verso un miglioramento delle condizioni delle infrastrutture di rete di Cuba, sarà anche un?impresa di Miami.
Si tratta di TelCuba Communications che ha annunciato ai media locali di aver ottenuto l?autorizzazione per installare il primo cavo di fibra ottica tra Usa e Cuba che dovrebbe ridurre il costo della chiamate e facilitare l?accesso dei cubani a internet. I rappresentanti dell?impresa hanno fatto sapere di aver ottenuto l?autorizzazione del governo americano, ma di essere in attesa di quella cubana.