Il Consorzio interuniversitario lombardo per l?elaborazione automatica
(Cilea) con il contributo del Comune di
Milano ha messo a punto un progetto per la digitalizzazione e la
pubblicazione on-line di spartiti musicali di pregio, a stampa e manoscritti, appartenenti al periodo dell’800 della storia
di Milano.
L?iniziativa è stata presentata dall?assessore alla Ricerca,
Innovazione e Capitale umano Luigi Rossi Bernardi e dal
presidente del Conservatorio “Giuseppe Verdi?, Francesco
Saverio Borrelli. «Il Conservatorio Verdi è titolare della
memoria storica musicale milanese», ha detto l?assessore Rossi
Bernardi. «Negli ultimi decenni ? ha spiegato il presidente Borrelli ? la Biblioteca del Conservatorio, il cui patrimonio musicale è uno dei più ricchi in assoluto soprattutto per quanto riguarda la produzione musicale ottocentesca, ha registrato un eccezionale incremento dell’utenza, grazie alla crescita degli studi musicologici presso le facoltà universitarie, all?interesse dei musicisti per repertori meno noti e meno eseguiti e alla straordinaria visibilità dei patrimoni delle biblioteche e dei centri di conservazione dei documenti resa possibile dai cataloghi in rete».
Il Comune di Milano contribuirà a livello finanziario per sostenere i
costi di gestione del sistema che renderà disponibile a studiosi,
ricercatori, musicisti internazionali e alla cittadinanza in generale il
prezioso patrimonio culturale.
Dopo aver avviato l’informatizzazione dei suoi cataloghi alla fine degli anni ’80 con il contributo della Regione Lombardia, la Biblioteca di Milano nel 1991 è entrata a far parte del Servizio bibliotecario nazionale (Sbn) attraverso il polo regionale lombardo. I progetti di digitalizzazione sono invece stati avviati nel 2007 tenendo conto delle problematiche di “digital preservation” e di interoperabilità con i portali culturali nazionali e internazionali sollevate dal Conservatorio.
Venerdì scorso è stato possibile addirittura organizzare un concerto con le musiche eseguite utilizzando i primi spartiti e le prime parti
manoscritte digitalizzate. L’intento è stato quello di ricreare le atmosfere musicali della Milano dell’Ottocento, riproponendo paesaggi sonori romantici e risorgimentali mai ascoltati prima.