Sindacati, la Cgil sull’Apple Store

di Lorenzo Gennari

30 Settembre 2009 17:00

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L'applicazione della Cgil disponibile sullo store online di Apple è pensata per offrire servizi ai lavoratori tramite iPhone

La Cgil sbarca sull’iPhone. Oltre al sito internet, al servizio wap per tutti i cellulari e alla WebTV, il sindacato mette oggi a disposizione anche un’applicazione dall’Apple store con il quale accedere a vari tipi di servizi per i lavoratori.

Tra le possibilità offerte ci sono: una sorta di FAQ (Frequently Asked Question) con un elenco di domande e risposte per la regolarizzazione dei migranti, sia verso i datori di lavoro che verso i lavoratori, un servizio online per le vertenze legali, uno per l’assistenza fiscale, e ancora altri per i precari e per le pensioni.

In programma c’è anche un servizio di geolocalizzazione che permetterà di visualizzare sullo schermo dell’iPhone una cartina con sopra segnate le sedi della Cgil più vicine in base al tipo di richiesta.

Il software è disponibile in sei lingue per facilitarne l’accesso e l’utilizzo anche agli immigrati. La prima schermata è quella con il logo della web tv della Cgil, uno spot di presentazione e una serie di caselle dal quale si accede alle varie parti dell’applicazione. La grafica è semplice e funzionale agevola l’utilizzo anche da parte di chi non è molto pratico di tecnologia.

Stefano Landini, segretario organizzativo della CGIL ha dichiarato che il lo scopo del sindacato è quello di intensificare la comunicazione con i lavoratori, sia con i metodi tradizionali, che quelli più moderni. E? proprio da queste esigenze che nasce l?applicazione per iPhone.

Nella sezione dei “Perché” relativa alle motivazioni dell’iniziativa si legge infatti: “Forme nuove generano contenuti nuovi. Cambiano in fretta il mondo e il lavoro. Il valore del lavoro e le sue forme. Affermare i diritti di chi fatica è più complicato. Soprattutto se precario, giovane o anziano. E immigrato, uomo o donna. L’idea è di partire dagli ultimi. Anzi dai penultimi: perché c’è sempre qualcuno che sta peggio di noi.”