Era stato annunciato a giugno dalla software house californiana Electronics Arts: l’Inferno di Dante sarebbe diventato un videogioco. Nessuno però poteva prevedere che, nella patria dei supereroi dai superpoteri, potesse mai avere successo un personaggio pescato dai libri di scuola.
E invece il sommo poeta, dopo aver fatto breccia nel cuore degli
americani, ha scatenato un interesse generale per la cultura letteraria italiana. Certo, nella versione digitale di “Dantès Inferno“, il nostro personaggio si addentra per i gironi infernali combattendo con mostri e anime perdute per salvare la sua Beatrice, ma forse era davvero troppo “chiedergli” di recitare le sue terzine.
Malgrado diverse licenze che i creatori del gioco si sono concessi, sono moltissimi gli elementi presi dalla Divina Commedia: il personaggio del videogame infatti dovrà attraversare nove cerchi che corrispondo a nove differenti livelli, interagendo con le anime perse, incontrando personaggi come Francesca, Elena di Troia, Cleopatra, ma anche i Papi relegati dal poeta nei gironi infernali.
Ciò ha favorito il moltiplicarsi di dibattiti tra “puristi” e “revisionisti” che non hanno fatto altro che alimentare il fenomeno Dante, tanto che l?evento più atteso del Comic-Con, la più importante fiera dei comics americana, che si è tenuta a luglio a San Diego, è stata proprio la presentazione del primo dei sei fumetti ispirati a Dantès Inferno, che verranno pubblicati dalla Dc Comics, una delle case editrici più prestigiose, con personaggi come Batman e Superman (sic!).
Su Internet sono già nate oltre tre milioni di pagine web dedicate alla trasposizione in videogioco del capolavoro dantesco, di cui hanno già parlato testate come il Los Angeles Times o il Miami Herald, prima ancora della sua uscita ufficiale sul mercato (seconda metà di febbraio 2010).
Barnes&Nobles, una delle catena di librerie più famose del mondo, nel suo
catalogo ha ben 1016 tra libri, saggi, e-book, audiolibri 3 cd dedicati alla
Divina Commedia e al suo autore.
Anche il turismo sta risentendo del fenomeno “Dante”: migliaia di visitatori d?Oltreoceano infatti, nel loro “tour Italiano” non rinunciano mai ai luoghi danteschi.