Il ministero per l’Innovazione e la Pubblica Amministrazione ha avviato, a partire dal 2 settembre, un monitoraggio di tutti i siti internet dei ministeri, delle regioni nonché di un campione di enti locali e altre pubbliche amministrazioni, al fine di verificare le adempienze agli obblighi previsti dalla legge sulla trasparenza.
Tale legge, lanciata dal ministro Renato Brunetta lo scorso giugno, prevede la pubblicazione online dei curricula vitae di dirigenti e segretari comunali, dei recapiti di tutti gli uffici pubblici, dei dati sui tassi d?assenza e retribuzione nella Pubblica Amministrazione.
Dalle informazioni raccolte però risulta che i ministeri non sono completamente allineati alle direttive: molti di questi (Giustizia, Ambiente, Istruzione e Università, Infrastrutture e Trasporti, Sviluppo Economico) non hanno addirittura pubblicato nulla.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sono invece gli unici ad aver pubblicato le retribuzioni dei dirigenti. Per trovare altre strutture che hanno adempiuto in modo completo agli obblighi della legge, occorre far riferimento ai dipartimenti guidati dallo stesso ministro artefice dell’operazione trasparenza (Funzione Pubblica e Innovazione).
Alcuni siti, come quello del Comune di Milano, si fermano appena al basilare elenco dei numeri di telefono degli uffici con i nomi dei responsabili amministrativi. Tra le pubbliche amministrazioni vagliate a campione, oltre a quella di Milano, anche Catanzaro, Salerno, Taranto e Campobasso sono state classificate come “adempienti parzialmente”.
A fare compagnia a questi capoluoghi, in termini di insolvenza dei termini di legge, è l?Asl comasca che, a pubblicazione, non si spinge oltre la notifica delle assenze. Per quanto invece riguarda le Regioni, si riscontrano alcuni casi di eccellenza come Emilia Romagna, Lombardia e Basilicata che hanno pubblicato tutto quello che la legge ha previsto. Al contrario Campania, Calabria, Molise e Marche non hanno finora reso pubblico alcun dato. Altrettanto inadempienti risultano le Agenzie fiscali.
Resta l?ancora di salvezza dettata dalla circolare firmata dal ministro Brunetta che pone come ultima scadenza per la pubblicazione on line dei dati il 15 settembre.