Accordo Brunetta-Profumo, Reti Amiche anche in banca

di Anna Fabi

16 Luglio 2009 12:30

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Il ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta firmerà oggi insieme al manager di Unicredit Alessandro Profumo un protocollo relativo al progetto Reti Amiche

Il ministro Brunetta, dopo aver stipulato un accordo con l’ABI (Associazione bancaria italiana) per favorire la fruizione di servizi da parte del cittadino attraverso canali diversi dagli uffici pubblici, procede ora ai singoli accordi con i diversi gruppi bancari.

Oggi Alessandro Profumo, manager di Unicredit, firmerà infatti la collaborazione con il ministero che prevede l’utilizzo dei 4600 sportelli bancari dell’istituto di credito di cui Profumo è amministratore delegato,
per il pagamento dei contributi di colf e badanti.

Gli sportelli saranno resi operativi nell’arco di pochi mesi, periodo in cui si procederà comunque all’allargamento del protocollo ai restanti 30 mila sportelli bancari facenti parte dell?Abi.

Anche questa nuova partnership rientra nella più grande iniziativa che va sotto il nome di “Reti Amiche” e che ha l’obiettivo di facilitare il contatto dei cittadini alla PA e di ridurre i tempi di attesa.

Il progetto, cavallo di battaglia del ministro Brunetta per la lotta alla burocrazia lenta e lontana dalle esigenze della popolazione, sempre a detta del ministro, sarà a regime entro due anni dalla sua attivazione.

L’accordo con le banche ha l’obiettivo di instaurare una stretta collaborazione tra Stato e privati che dispongono di reti in contatto continuo e quotidiano con milioni di clienti, per far nascere una competizione virtuosa tra pubblico e privato, che consenta di evidenziare le migliori pratiche organizzative e quindi di adottarle.

Secondo il ministro Brunetta, grazie a “Reti Amiche”, la produttività legata all?erogazione dei servizi aumenterà più del 40%. I prossimi passi riguardano sia gli istituti bancari sia altre organizzazioni. Unicredit sta ad esempio valutando di coinvolgere anche le 4.000 filiali presenti all’estero, mentre Coldiretti, dopo aver già dato la sua adesione di massima, conta di rendere operative le sue 6.000 sezioni periferiche localizzate nelle campagne.