Quindici multinazionali dell’elettronica hanno accettato di fornire informazioni sui prodotti “più amici dell’ambiente”, fra cui Acer, Dell, Fujitsu Siemens, Hewlett Packard, Lenovo, LG Electronics, Motorola, Nokia, Panasonic, RIM/Blackberry, Sharp, Samsung, Sony, Sony Ericsson e Toshiba.
Dai dati e dai test effettuati sui prodotti inviati a Greenpeace, è stato possibile valutare i progressi compiuti in questo ultimo anno dalle aziende tecnologiche. Sono stati presi in esame cinquanta nuovi prodotti, tra cellulari e smartphone, televisioni, computer, notebook, desktop e game console, in relazione a diversi criteri: sostituzione di sostanze tossiche, efficienza energetica, durata del prodotto, energia usata in fase di produzione, e innovazione.
Particolare attenzione è stata data ai cosidetti “RAEE“, ovvero i rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che rappresentano la tipologia di rifiuti pericolosi in più rapida crescita a livello globale. La classifica verde del settore industriale di punta che Greenpeace stila ormai da tre anni valuta sia i processi di produzione che quelli per l’eliminazione di sostanze tossiche, per l?impegno al riciclo dei prodotti usati e, sempre di più, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Confrontando la classifica precedente con quella attuale, si scopre che Nokia resiste al primo posto con 7,4 punti su 10, ma Samsung e Sony Ericsson, al secondo e terzo posto con 7,1 e 6,5 punti hanno recuperato posizioni. Anche LG Electronics, Toshiba e Motorola migliorano il loro punteggio mentre, specialmente dal punto di vista del riciclo del materiale dismesso, non ci sono buone notizie per Hewlett Packard (HP) e Dell, che pagano pegno per non aver tenuto fede alla promessa di eliminare PVC (polivinilcloruro) e BFRs (ritardanti di fiamma bromurati) entro il 2009.
La ricerca di Greenpeace mostra che l?industria Hi-tech continua a compiere progressi verso un’elettronica verde, mettendo in commercio prodotti con impatti ambientali ridotti. Anche se l?indagine condotta non ha di nuovo designato un vincitore assoluto, i punteggi assegnati quest’anno, a differenza della primissima edizione, sono più alti e vicini tra loro, suggerendo che la sfida per rendere i prodotti verdi è oggi più competitiva.