La direttrice della biblioteca nazionale spagnola, Milagros del Corral, con il supporto tecnico di Telefonica, ha stretto un accordo con Google per fare in modo che il motore di ricerca indicizzi, all’interno della sezione appropriata, una parte del contenuto dei volumi messi a disposizione dalla stessa biblioteca.
Il patto stabilisce che la visualizzazione delle restanti parti delle pubblicazioni avvenga tramite un collegamento automatico alla pagina web della biblioteca nazionale spagnola. La previsione è che, per il 2010, siano consultabili online circa duecentomila opere, per un totale di 25 milioni di pagine digitalizzate.
Anche l’Unione Europea osserva con interesse il progetto “Google books” ed è tuttora impegnata nell’organizzazione di una sorta di controffensiva istituzionale chiamata “Europeana” che coinvolge gli ambiti culturali di molti paesi dell’Unione.
Tale iniziativa, che già in fase di lancio era collassata sotto il peso dei troppi click, evidentemente non ha soddisfatto la direttrice del Corral e la decisione di voltare le spalle all?accordo firmato nel 2005 per la creazione della biblioteca digitale “Europeana” avvalora questa tesi.
La scelta dell?istituto spagnolo è ora in contrasto con il piano di lavoro a cui avevano dato il proprio appoggio altre 17 biblioteche nazionali, tra cui anche quella italiana. Inoltre, proprio dall’Europa e più precisamente dalla Germania si era già sollevato il dubbio che il progetto di Google violasse la legislazione sui diritti d’autore della Ue.
Secondo i tedeschi Google avrebbe scannerizzato libri pubblicati in America, ma di autori europei senza il consenso preventivo dei detentori dei diritti. Ironia della sorte, le preoccupazioni tedesche hanno trovato l’appoggio di Gran Bretagna e Francia proprio mentre la biblioteca nazionale spagnola stringeva accordi oltreoceano.