Domani, venerdì 22 maggio, si terrà a Firenze una conferenza dedicata all’esposizione dei fatti e alle spiegazioni sul presunto complotto delle scie degli aeroplani. “Scie chimiche” è il nome dato a tutte quelle scie che, secondo i sostenitori dell’ipotesi di complotto, conterrebbero agenti chimici o biologici dannosi per l’ambiente e per l’uomo.
La questione è stata sollevata intorno alla metà degli anni novanta dal giornalista canadese William Thomas, che la descrisse per primo nel 1997 dopo aver letto i messaggi pubblicati su internet da un certo Richard Finke dell’Ohio, a settembre dello stesso anno. Finke, in un messaggio ad una mailing list sul bioterrorismo sosteneva di avere prove che gli aerei rilasciassero un pesticida, l’etilene dibromuro, immesso come additivo nel carburante e che l’irrorazione nei cieli avesse come scopo finale quello di una distruzione di massa.
Questa storia è stata presa in considerazione e arricchita di altre ipotesi di complotto in diverse parti del mondo. In Italia, oltre ad un sito “ufficiale” sulle scie chimiche, esistono diversi blog e forum che raccolgono testimonianze e foto di tale fenomeno.
La diffusione in rete di tutto il materiale a favore dell’ipotesi complottista ha destato l’interesse di alcuni politici italiani fino a spingere sei di loro a presentare addirittura un’interrogazione parlamentare. Anche in ambito europeo si può annoverare l’interrogazione del parlamentare Erik Meijer.
Dopo le articolate spiegazioni di diversi esperti del settore oltre alle smentite da parte degli organi di governo interpellati, in realtà c’è ancora un’insistente “voglia di scie chimiche” tanto che, ad avallare le ipotesi formulate dai sostenitori del complotto, ora ci sono anche alcuni politici “verdi”, come l’Assessore all’ambiente del comune di Firenze Claudio del Lungo, tra i fondatori di Legambiente della città toscana e Antonio Sarpieri, consigliere comunale di Savignano sul Rubicone, “primo comune in Italia ad approvare una mozione sul tema delle scie chimiche”, oltre che il deputato Sandro Brandolini, uno degli autori delle sei interrogazioni parlamentari sul tema.
Il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo del Centro Epson Meteo, già direttore del Centro meteorologico dell’aeroporto di Milano Linate, in una lettera pubblicata su Meteo.it, scriveva di essere sorpreso che nessun ente istituzionale fosse finora intervenuto per mettere fine alla diffusione dell’ipotesi infondata (a suo giudizio) di complotto. Ora le istituzioni hanno risposto e in maniera decisa, ma forse non proprio nel senso inteso da Giuliacci.