Giustizia web 2.0, il tribunale di Cremona passa al digitale

di Francesca Mancuso

23 Aprile 2009 11:00

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Realizzato dal Tribunale di Cremona in collaborazione con Adobe, "Digit 2.0" è il nuovo progetto che prevde l'uso delle nuove tecnologie all'interno delle aule di tribunale

Il web 2.0 passa anche per i tribunali. È stato presentato ieri dal Tribunale di Cremona e da Adobe il nuovo sistema che propone soluzioni tecnologiche all’avanguardia che fungano da supporto al lavoro di giudici e avvocati. Si chiama Digit 2.0 e prevede la collaborazione nelle diverse fasi di un processo tra gli addetti ai lavori, la condivisione di documenti e atti processuali, una più facile comunicazione, e assicura inoltre la conformità normativa.

Grazie a questa innovazione, sono già state realizzate, in fase sperimentale, 112 sessioni operative, con risultati soddisfacenti sia per l’affidabilità delle connessioni che per la qualità delle registrazioni, garantendo comunque un alto livello di sicurezza e un abbattimento dei costi, legati ad esempio all’uso del cartaceo.

Altra nota positiva: per gestire le udienze e le audizioni online è stata utilizzata la dotazione standard del Tribunale, che comprende microfoni e sistemi audio, in un’ottica di riuso e ulteriore ottimizzazione dei costi. In chiave sicurezza, invece, il progetto prevede la condivisione di tutta la documentazione processuale in modo sicuro, tracciato e controllato, non solo per i documenti ma anche per archivi multimediali quali video, contributi audio e applicazioni.

Il progetto si basa sulle soluzioni Adobe Acrobat Connect Pro per la Web Conference e la collaborazione a distanza, Adobe LiveCycle Content Services ES per la realizzazione del repository documentale, Adobe LiveCycle Rights Management ES per la distribuzione sicura dei documenti, Adobe Acrobat 9 per la creazione dei fascicoli elettronici in formato ISO PDF/A e Acrobat.com per la condivisione e la collaborazione a livello applicativo via Web.

Il Tribunale di Cremona è già abbastanza all’avangurdia nel settore dell’innovazione. Dal 2004, infatti, ha investito nel programma che prevede la dematerializzazione dei fascicoli processuali cartacei, per migliorarne l’efficienza ma garantendo al tempo stesso una riduzione dei costi di gestione di atti e documenti.

Digit 2.0 assicura anche la piena adeguatezza alla normativa in vigore, anzi rappresenta un caso di eccellenza in Italia, poichè anticipa la realizzazione degli obiettivi indicati dal Piano e-Government 2012 e le disposizioni contenute nel Disegno di Legge di attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale in materia di Giustizia.

Soddisfatto l’Amministratore Delegato di Adobe Systems Italia, Giuseppe Verrini: «Le nuove tecnologie e gli strumenti del Web 2.0 giocano un ruolo fondamentale per abilitare l’innovazione della Giustizia e di tutte le professionalità che ne sono coinvolte. Il fascicolo processuale digitale, la posta elettronica certificata, la firma digitale e le soluzioni evolute per la collaborazione permettono di abbattere in misura significativa i costi di gestione della macchina giudiziaria, ma soprattutto di aumentare l’efficacia del sistema e migliorare il servizio offerto ai cittadini».