L’indagine dell’Istat svolta nel febbraio 2008 sulla disponibilità presso le famiglie italiane delle nuove tecnologie ha messo in luce una certa predisposizione dei nuclei familiari con ragazzi minorenni all’utilizzo di Internet e al possesso di diversi dispositivi elettronici per l’intrattenimento e la comunicazione.
Il campione comprendeva 19 mila 573 famiglie per un totale di 48 mila 861 persone. Complessivamente, in Italia, i beni tecnologici più diffusi sono il televisore, presente nel 95,4% delle famiglie e il cellulare (88,5%). Seguono il lettore DVD (59,7%), il videoregistratore (58,1%), il personal computer (50,1%) e l?accesso ad Internet (42%). Di un certo rilievo anche la percentuale che riguarda le antenne paraboliche installate (30,7%) e il possesso di una videocamera (26,8%).
Discorso a parte merita invece l’incremento dei decoder per la ricezione del segnale televisivo digitale terrestre (23,8%), merito delle campagne precedenti i vari switch off regionali e degli incentivi statali all’acquisto. Anche le consolle per videogiochi registrano una presenza in aumento (18,1%).
Mentre in alcuni casi è difficile collegare i dati con le abitudini degli italiani, con la loro età o con il loro livello culturale, non vi è dubbio che le famiglie con almeno un minorenne siano le più tecnologiche, mentre le famiglie costituite da sole persone di 65 anni e più continuano ad essere pressochè escluse dal possesso di beni tecnologici.
Altro dato interessante è quello relativo all’uso di Internet per ottenere informazioni sulla PA. Il 39,4% delle persone di 14 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi ha navigato sul web per ottenere informazioni dalla Pubblica Amministrazione, il 30,4% per scaricare moduli da siti della Pubblica Amministrazione e l?15,1% per spedire moduli compilati della Pubblica Amministrazione.
Sono soprattutto i maschi a usare Internet per relazionarsi con la Pubblica Amministrazione, anche se le differenze di genere sono contenute. Questa volta sono soprattutto gli adulti tra i 25 e i 64 anni ad utilizzare di più Internet per cercare di mettersi in contatto con la PA.