L’allarme lanciato dall’associazione Altroconsumo circa un presunto ruolo di egemonia della Siae all’interno del comitato tecnico per la lotta alla pirateria audiovisiva è cessato, ma le preoccupazioni per il popolo della rete e per i fautori di una politica partecipativa sono tutt’altro che svanite.
Il presentimento di una nuova ondata liberticida rispetto ad ogni forma di creatività culturale era stato favorito dalla circolazione in rete di una bozza per un ddl volto ad una regolamentazione più marcata in merito alla diffusione telematica delle opere dell’ingegno.
La Siae aveva immediatamente disconosciuto la paternità della bozza, ma i dubbi erano rimasti. A fugare ogni incertezza è stato l’Onorevole Luca Barbareschi, parlamentare di Forza Italia, autore e regista.
Qualche giorno fa, infatti, il deputato Barbareschi ha presentato alla Camera un ddl recante “disposizioni circa la diffusione telematica delle opere dell’ingegno e delega al Governo per la disciplina dell’istituzione di piattaforme telematiche nazionali”.
Il testo, pressoché identico a quello circolato in rete sottoforma di bozza, ha pertanto confermato le paure di chi, come l’avvocato Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione, teme una sorta di restaurazione contro la cultura digitale nel nostro Paese.
A nulla sembra valsa la lettera aperta al Comitato contro la pirateria digitale, presieduto da Mauro Masi, per sollecitare partecipazione e dialogo tra cittadini e istituzioni, inviata nei giorni scorsi dallo stesso istituto presieduto da Scorza e sottoscritta da Adiconsum, Altroconsumo, Assodigitale, Google Italia, Microsoft, Aiip, Assoprovider, Fimi e altri soggetti protagonisti della scena digitale italiana.
La riflessione, tratta dal blog di Scorza, appare invece molto pertinente: «posto che i due ddl sono evidentemente frutto della stessa testa e scritti con la stessa mano, sarà l?On. Barbareschi ad aver “scopiazzato” – in barba al diritto d?autore – l’altrui opera del disingegno o, piuttosto, c’è qualcuno che sta disperatamente bussando a tutti i decisori pur di trasformare Internet in una televisione?».