Presentata la rete di stazioni permanenti GNSS della Regione Emilia Romagna

di Marina Mancini

21 Gennaio 2009 09:30

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Servirà a sfruttare al massimo le possibilità offerte dalla tecnologia, satellitare e web la nuova rete di stazioni permanenti Gnss presentata in Emilia Romagna

È stata presentata con l’organizzazione della Fondazione geometri
dell’Emilia Romagna la nuova rete di stazioni permanenti Gnss (Global Navigation Satellite System), un sistema di alta tecnologia integrata con diverse banche dati, che serve ad individuare, identificare e mappare le diverse posizioni e oggetti presenti sul territorio.

Di fatto con un unico strumento, il Gps, utilizzato dai rilevatori topografici sarà possibile ottenere coordinate con garanzie al centimetro nel sistema di riferimento geodetico europeo.

L’obiettivo della realizzazione della rete di stazioni permanenti GNSS
dell’Emilia Romagna spiega Luigi Gilli, assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale: «è quello di sfruttare al massimo tutte le opportunità offerte dalla tecnologia, satellitari e web, per promuovere nuove forme di collaborazione e innovazione tecnologica con gli Enti locali e con tutti i professionisti che operano per lo sviluppo del territorio».

La Regione Emilia Romagna già da tempo impegnata in questo campo, anche con il programma Sigma Ter che riunisce i dati censuari e cartografici catastali ufficiali, potrà dunque contare sulla possibilità di agevolare il confronto geometrico tra mappe catastali e cartografia tecnica regionale e comunale.

La rete composta da 15 stazioni permanenti GNSS è stata realizzata grazie alla Fondazione Geometri Emilia Romagna e SO.G.E.R. srl – Società geometri E.R. in collaborazione con la società Geotop di Ancona ed è già operativa sul territorio regionale.

Offrirà dunque la possibilità di eseguire rilievi più veloci ed esatti, con minor spesa consentendo la creazione di un GIS, un vero e proprio sistema informativo geografico, non solo al servizio di professionisti quali geometri, ingegneri, architetti, geologi, agronomi e archeologi ma anche per la Protezione civile, il Pronto Intervento, le scuole tecniche e l’Università le aziende e gli enti nazionali cartografici.

Un sistema dunque che servirà anche per monitorare le frane, controllare le dighe e persino per gli incidenti stradali.