Dopo gli attenati di Dehli e Ahmedabad, capitale dello stato nordoccidentale del Gujarat, nei quali per l’esplosione di diverse bombe sono morte decine di persone e ci sono stati oltre 100 feriti, la polizia indiana ha messo in atto una possente azione anti-terroristica mirata al controllo e all’individuazione delle connessioni WiFi aperte e non sicure.
Questo sostanzialemnte perché le email che annunciavano gli attentati furono inviate dai terroristi utilizzando proprio connessioni wi-fi non protette. Dopo gli attentati la polizia indiana ha spiegato alla stampa di aver arrestato una persona a Delhi e due persone a Mumbai, scoperte seguendo le tracce informatiche lasciate dalla mail con la quale era stato annunciato l’attentato di Ahmedabad.
Nel caso degli attenati di Dehli, dove sono state cinque le bombe esplose in tre mercati mentre due ordigni sono stati trovati inesplosi, le email provenivano da un residence nella zona periferica di Chembur, mentre nel caso delle esplosioni di Ahmedabad (17 bombe, 45 morti il 26 luglio) sono state rintracciate direttamente su Mumbai.
L’azione della polizia si concentrerà sul fermo e sull’identificazione di persone che possiedono un portatile e girano per le strade, e che ipoteticamente potrebbero connettersi a reti WiFi non protette e quindi utilizzarne i servizi. Una volta scoperta la connessione non sicura, la polizia provvederà di conseguenza ad avvisare il possessore della connessione, affinché provveda a metterla al sicuro con l’utilizzo di password e sistemi di criptazione.
L’iniziativa è partita venerdì scorso e circa 80 poliziotti sono impegnati attivamente per iniziare un corso di formazione sul cyber crime e su come funzionano le reti WiFi.