L’Autorità garante per la privacy si è impegnata a fornire nelle prossime settimane alcune linee guida per la protezione dei dati sanitari, come ha detto il presidente dell’Autorità, Francesco Pizzetti, al convegno “Tutela della privacy e sanità” organizzato a Bologna dalla Regione Emilia Romagna, da Cup 2000 e dalla Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica.
Il provvedimento riguarderà anche gli aspetti legati al Web, e in particolare la cartella clinica e il fascicolo sanitario elettronico. Le linee guida dovranno dare indicazioni precise a tutte le Regioni e le Aziende sanitarie italiane allo scopo di individuare degli standard comuni sul fronte della informatizzazione sanitaria, in primo luogo per ottimizzare la tutela dei dati personali dei cittadini.
Secondo il Garante Francesco Pizzetti «l’informatizzazione della sanità è assolutamente una necessità» in prima istanza perché consente di «intervenire più rapidamente riconoscendo la storia clinica del paziente». A fronte di questo indubbio vantaggio, va però considerato che «, occorre che il sistema sia costruito rispettandole regole di protezione – aggiunge Pizzetti – Si tratta di regole sostanziali non formali. Si potrebbe tranquillamente uccidere una persona cambiando i suoi dati sanitari. Quindi è troppo pericoloso utilizzare internet senza adottare misure e cautele adeguate all?importanza dei dati trattati».
Francesco Pizzetti ha messo soprattutto l’accento sull’esigenza di standard comuni: «È inutile che spendiamo così tanto per dare una dimensione elettronica al trattamento dei dati sanitari se poi ci troviamo che fra Asl e Asl e regione e regione non si dialoga». E le linee guida che verranno proposte dall’Autorità serviranno proprio a colmare questa mancanza di dialogo tra gli enti interessati.
Già a luglio Francesco Pizzetti, durante la presentazione della relazione annuale sull’attività dell’Authority per la protezione della Privacy, aveva fatto continui riferimenti al Web, esaltandone le grandi opportunità ma considerandone anche gli aspetti negativi legati alla mancanza di privacy e all’eccessiva disinvoltura con la quale vengono distribuiti online i dati personali degli utenti, con riferimento soprattutto ai siti di social network.