Nel mirino del presidente Antonio Catricalà sono finite tutte e quattro le principali compagnie telefoniche italiane: Telecom Italia SpA (sanzione da 315 mila euro), Vodafone Omnitel (285 mila euro), Wind Telecomunicazioni (265 mila euro) e H3G SpA (180 mila euro).
Tra le società multate anche un provider indipendente di mobile content, Neomobile SpA, che ha come attività principale proprio l’offerta di servizi (musica, giochi e infotainment) per il mercato consumer.
La maximulta è stata applicata «per pratiche commerciali scorrette relative a messaggi riguardanti un abbonamento settimanale per ricevere contenuti multimediali, senza che fossero chiariti i costi e le modalità di fruizione, inclusa la disattivazione».
In particolare, l’Autorità per la concorrenza e il mercato spiega che «veniva attribuita enfasi alla gratuità degli sms e alla possibilità di ricevere una suoneria gratis, omettendo che si trattava di abbonamento a un servizio di ricezione di contenuti multimediali, riportato in una nota di carattere e grafica sproporzionate rispetto al messaggio pubblicitario».
Plausi al provvedimento dell’Antitrust sono arrivati dal Codacons, dall’Unione Nazionale dei Consumatori e dall’Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori.
«Il fenomeno delle suonerie ? spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi ? genera in Italia un business annuo pari a circa 800 milioni di euro, ma sono troppe le truffe e le pratiche scorrette che caratterizzano questo settore. Basti pensare che 8 siti internet su 10, specializzati nella vendita di suonerie e prodotti simili, non rispettano la normativa europea».
«La vendita truffaldina delle suonerie ? sottolinea l?Aduc – rientra nel grosso business dei servizi a valore aggiunto che da anni gonfiano ingiustamente le bollette telefoniche o sgonfiano le sim per i clienti.
La logica è quella degli 899, 892, satellitari, eccetera. Un soggetto terzo organizza vendite di pseudo prodotti, o pseudo quiz, o pseudo servizi e li rifila ai consumatori, con metodologie scorrette (dialer, pubblicità ingannevoli, sms truffaldini). Il giochino, però, riesce solo grazie all’interessato silenzio dei gestori telefonici che da questi traffici ? conclude L’Aduc – incassano fior di quattrini».