Questa piattaforma, spiega il direttore esecutivo del progetto, servirà ad accelerare le procedure e garantire l?applicazione delle garanzie procedimentali in casi di mandato d’arresto nei paesi dell’Unione Europea. Inoltre, sarà finalizzata alla costituzione di un elenco europeo degli avvocati penalisti, ai quali sarà rilasciata una smart card di identificazione e di accredito a livello europeo.
Il Consiglio Nazionale Forense aveva ottenuto dalla Commissione Europea l’approvazione del progetto, unitamente ai suoi omologhi spagnoli e francesi, il 30 maggio di quest’anno. Successivamente aveva invitato tutti i Consigli distrettuali dell’Ordine ad inviare un elenco di 12 nominativi per ciascun distretto di Corte di Appello di avvocati che volessero essere inclusi nel progetto.
Nei siti di settore la notizia è stata accolta con pareri discordanti, anche sulla scia delle dichiarazioni del Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, Oreste Dominioni, il quale ha avvertito l’urgenza di rimarcare al CNF la non semplice identificazione di avvocati “specialisti” in materia penale.
Sul blog “Penalpolis” vengono ad esempio riportate le parole del Presidente Dominioni, che dice inoltre di «non comprendere come, vista l?attuale impossibilità, ritenuta dal CNF, di dare adeguata pubblicità informativa a specializzazioni di carattere professionale acquisite dagli avvocati italiani, sia invece possibile che il CNF medesimo progetti e collabori fattivamente alla realizzazione di un elenco che proprio detta specializzazione è destinato a divulgare e ad ufficializzare».
Aldilà delle polemiche, Penalnet è ora una realtà e, assicura il direttore esecutivo del progetto: «Tutti i penalisti europei possono, tramite la piattaforma, essere identificati e collegati tra loro» quindi, seppur in parte, il problema dell’identificazione è stato risolto…