Nel corso del vertice fra responsabili industriali delle piattaforme tecnologiche europee, il commissario Janez Potocnik ha definito le pte “uniche ed eccezionali”, accogliendo con favore i risultati dell’indagine svolta in agosto.
Le piattaforme tecnologiche europee sono essenzialmente tavoli di lavoro, guidati dalle imprese leader del settore, che riuniscono tutti i soggetti operanti in ambiti fortemente caratterizzati da alti contenuti innovati, tecnologici o di ricerca.
Si tratta di produttori e industrie, istituti di ricerca e autorità di livello europeo che si raccolgono intorno al comune obiettivo di definire un’agenda strategica di ricerca condivisa e con una prospettiva di lungo periodo.
Nate nel 2002, le pte coprono attualmente 34 diversi campi di ricerca, inclusi trasporto su ruote, tecnologia spaziale, energia eolica, idrogeno e tecnologia delle celle a combustibile, nanotecnologie per le applicazioni mediche, robotica e tecnologia riguardante le strutture idrico-sanitarie, solo per citarne alcuni.
Il commissario Potocnik ha osservato che «nessuno può negare il fatto che complessivamente, le pte hanno ampiamente contribuito al superamento della frammentazione, concentrando i tentativi di ricerca e aiutando nella realizzazione dello spazio europeo della ricerca. Risulta anche chiaramente che la costituzione delle pte ha condotto verso maggiori e migliori investimenti di ricerca e sviluppo».
Il rapporto su cui si è espresso Ptocnik ha evidenziato i miglioramenti raggiunti negli ultimi tre anni, nonostante sia ancora possibile aumentare l’interazione. Le raccomandazioni del commissario si sono concentrate sull’ottimizzazione dei siti web delle pte, poichè quest’ultimi rappresentano un elemento chiave per quanto riguarda il risparmio di tempo e il miglioramento del coordinamento tra i membri delle piattaforme.
Alle pte è stato inoltre chiesto di prestare particolare attenzione al coinvolgimento delle organizzazioni non governative e dei consumatori: secondo il rapporto «rimane una sfida il fatto di spiegare alla società l’importanza della necessità di consistenti investimenti in ricerca e sviluppo e dei loro potenziali benefici».
Il rapporto suggerisce infine che la Commissione chiarisca le possibilità delle pte di estendersi al di fuori della Ue, dato che alcune di esse ritengono essenziale la realizzazione di tale cooperazione internazionale per sostenere la crescente competizione con le altre potenze mondiali.
Il commissario Potocnik ha concluso dicendo: «oltre il 90% dei quasi 950 membri dei pte e delle altre parti coinvolte e intervistate durante l’indagine di valutazione, ha detto di essere ben disposto a rinnovare la propria partecipazione nelle pte, data l’esperienza positiva fatta fino ad oggi.»