Lo “sciopero della pagnotta” indetto ieri dalle associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori contro il carovita avrebbe avuto, secondo le stime prodotte dalle stesse associazioni, l’adesione del 54% dei consumatori.
Scioperi di questo tipo vengono messi in atto dalle associazioni dei consumatori per protestare e tentare di combattere l’aumento esponenziale dei prezzi delle materie di prima necessità, aumento che sta rendendo la vita difficile a molte famiglie.
Oltre alla pagnotta, l’Adoc ha contemporaneamente portato avanti lo sciopero del cellulare, indetto autonomamente dai consumatori via Web tramite il forum “Usi&consumi” di Kataweb. Anche in questo caso, l’ Adoc dice di avere ricevuto centinaia di adesioni allo sciopero, ribadendo già ieri il «completo sostegno allo sciopero popolare, e invitiamo tutti i consumatori ad aderirvi e ad astenersi dall’utilizzare, se non per emergenze, il telefonino per tre ore durante la giornata del 18 settembre, dedicata alla lotta al carovita».
L’associazione chiede inoltre ai gestori di «modificare le tariffe sia per le chiamate voce che per l’invio degli sms, il cui costo è di gran lunga superiore a quello praticato negli altri Paesi europei».
Per valutare l’effettiva riuscita dello sciopero, le associazioni hanno contattato circa 2.500 famiglie sparse su tutto il territorio, chiedendo loro se avessero o meno partecipato alla protesta: più di un italiano su due (54%) ha affermato di aver rinunciato all’acquisto di pane e pasta, alcuni non sono andati a fare la spesa (circa l’8%), o hanno evitato di usare l’auto e il cellulare (9%).
Di diverso tenore i dati prodotti da un sondaggio effettuato alle ore 12 dalla Fippa, Federazione Italiana Panificatori-Pasticceri: nelle 35 città italiane monitorate non è stato rilevato alcun calo delle vendite.
La variabilità del prezzo di pane e pasta è comunque osservabile all’indirizzo web Osserva Prezzi del ministero dello Sviluppo economico: secondo un’analisi svolta da Coldiretti basandosi sui dati del sito risulta che a Napoli il pane costa il doppio che a Milano, mentre nelle altre città i valori variano tra i 3,47 euro al chilo a Bologna, 2,71 euro al chilo a Palermo, 2,47 a Torino, 2,28 a Roma e 2,39 a Bari.