Se le PA non vogliono che il Nimby, degeneri in Banana, allora devono attuare il Pimby. No, non siamo impazziti, né vogliamo esercitarci in scioglilingua.
Nimby sta per Not in my backyard, ed indica l’atteggiamento, poco costruttivo, di gruppi di pressione che si oppongono, tout court, alla realizzazione di nuove opere nei propri territori, Banana sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anyone, termine più tecnico per indicare non solo che non si vuole che si costruisca nulla nel proprio cortile ma che non si costruisca nulla in nessun luogo e vicino a nulla. È la cultura del “no” che frena ogni investimento in infrastrutture.
L’associazione Pimby (Please in my back yard), per porre un freno a questo atteggiamento, ha deciso di promuovere un Premio per gli amministratori locali che si impegnano per diffondere una cultura sostenibile del fare.
Ogni informazione sul premio e sulle attività dell’associazione, che si occupa da anni di promuovere il dialogo tra le amministrazioni pubbliche e la cittadinanza per il superamento della sindrome Nimby, sono disponibili sul sito www.pimby.it.
Con il premio l’associazione si pone l’obiettivo di valorizzare tutte quelle
amministrazioni locali che sono riuscite a realizzare opere nel proprio territorio. Punto di forza del progetto deve essere il rispetto della regole e il coinvolgimento dei cittadini al fine di trovare il loro consenso.
Pimby evidenzierà le buone pratiche delle PA che avranno effettuato una corretta informazione, coinvolto gli stakeholders (i portatori di interesse), stimolato il dibattito, promosso la partecipazione.
L’associazione ha intenzione anche di istituire un osservatorio PIMBY, che abbia il compito di studiare a livello nazionale l’avanzamento nella realizzazione di infrastrutture, i metodi di coinvolgimento della popolazione locale ed il ruolo svolto da eventuali comitati locali.
La premiazione delle migliori pratiche è prevista per il 26 novembre
2008.