Il servizio, elaborato e offerto dal Gruppo nazionale di oceanografia operativa (Gnoo) dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) è utilizzabile a partire dal sito del Mfs (Mediterranean ocean forecasting system) attraverso la consultazione del bollettino predisposto nella home page.
Si tratta di un report elettronico dello stato di avanzamento del sistema di previsione e analisi dei valori meteorologici relativi al mar Mediterraneo. Ogni giorno viene rilasciata la previsione per i successivi dieci. Le analisi invece sono calcolate una volta a settimana e riguardano i sette giorni precedenti.
Il servizio trova una immediata utilità non solo per i naviganti, ma anche per gli enti competenti quali, per esempio, la Guardia costiera e il Rempec (ente delle Nazioni Unite preposto a combattere l’inquinamento nel mar Mediterraneo) che, avvalendosi dei dati del bolletino possono prevedere e seguire i numerosi episodi di inquinamento da idrocarburi che si verificano in diverse parti del bacino mediterraneo.
Un’altra importante applicazione di questo servizio di previsioni è il recupero dei dispersi in mare, cioè di naufraghi che hanno perso il contatto con la terra ferma e che vagano in balia delle correnti. In questi casi la previsione fornita dal servizio Gnoo Ingv è fondamentale per ottimizzare le ricerche di dispersi ancora in vita, o purtroppo i corpi ormai senza vita delle vittime.
«Le previsioni oceanografiche vengono prodotte utilizzando un modello numerico oceanografico che produce una condizione iniziale tramite tecniche di assimilazione e forzato all’interfaccia aria-mare dai campi atmosferici quali il vento e la temperatura provenienti dai modelli atmosferici di previsione del tempo», spiega Nadia Pinardi, direttrice del Gnoo dell’Ingv.
«Per poter fare una previsione oceanografica accurata è necessario, quindi, avere una buona stima dei campi atmosferici, ma ciò non è sufficiente. – ha continuato ancora Pinardi – È indispensabile infatti avere anche una fotografia istantanea del campo oceanografico, dalla superficie sino al fondo, che sia il più possibile vicina alla situazione reale del giorno da cui si vuol cominciare a fare le previsioni. Questo perché il sistema è altamente non lineare e amplifica gli errori iniziali molto velocemente».