Il 13 giugno scorso il Tar del Lazio aveva sospeso l’efficacia della delibera Agcom sul blocco automatico delle chiamate verso le numerazioni cosiddette a valore aggiunto, che prevedeva l’avvio del blocco dal primo luglio.
I giudici amministrativi avevano stabilito che gli utenti avrebbero avuto troppo poco tempo per essere sufficientemente informati sull’operatività del meccanismo di blocco automatico e che, pertanto, non sarebbero stati posti nell’effettiva condizione di avvalersi della possibilità di scelta.
Per questo motivo, l’Agcom ha deciso, in linea con la pronuncia del Tar e prima ancora di applicare il blocco, una capillare e tempestiva campagna informativa (a carico degli operatori). Pertanto, almeno fino al primo ottobre, le famiglie verranno informate in modo esaustivo sul tipo di numerazioni non più abilitate in uscita, in modo che non vengano colte di sorpresa.
Dopo la prima delibera dell’Agcom, alcune società fornitrici di servizi (Greentel, Dvbcom, Telemedico, Unitedcom, Punto, Edreams, Marketcall Italia, Deram e C.O.S.T.T. – Comitato operatori servizi telefonici e telematici) avevano presentato ricorso al Tar del Lazio poichè vedevano la «disabilitazione totale e permanente delle chiamate dirette a servizi a sovrapprezzo come una misura contraria alle norme del Trattato UE, in particolare al principio di concorrenza».
Le associazioni dei consumatori, da parte loro hanno invece accusato il Tar e l’Agcom di disorientare gli utenti con annunci e slittamenti.
Tenute o meno in considerazione le rimostranze delle parti, resta comunque ferma la possibilità per gli utenti di anticipare sin d’ora il blocco (gratuito), chiedendolo espressamente al proprio operatore di telefonia fissa, che è tenuto a fornirlo.