Una rete regionale per l?alta tecnologia, 270 milioni di euro di investimenti e 10 tecnopoli dedicati alla ricerca di interesse industriale.
È quanto racchiude il nuovo programma per l’innovazione della Regione Emilia Romagna. I tecnopoli saranno come delle piccole cittadine da realizzare nei capoluoghi di provincia, parte integrante di un programma che mira a tre obiettivi: sostegno della domanda di ricerca, promozione dell’offerta di ricerca e creazione di nuove imprese.
I poli che dovranno essere realizzati entro il 2010, si svilupperanno a Bologna che ospiterà tecnologie per l’automazione industriale, per nuovi materiali, nanotecnologie (con Cnr), telecomunicazioni multimedia e scienze della vita. A Modena e Reggio Emilia, meccatronica e tecnologia della ceramica. A Parma, tecnologia dell’industria alimentare.
A Piacenza, in collaborazione con il Politecnico e l’Università Cattolica di Milano, tecnologie per le macchine utensili e per l’energia. Sempre in tema di tecnologie energetiche e ambientali (in collaborazione con Enea) e di tecnologie delle costruzioni si organizzerà una piattaforma regionale con iniziative a Bologna, Ravenna e Reggio Emilia.
Ferrara sarà di esempio per la farmaceutica, le tecnologie ambientali in particolare per il ciclo dell’acqua e di biotecnologie.
Ravenna, Forlì e Rimini saranno il polo del distretto nautico. Tematiche su multimedialità e design e sistema moda saranno svilpuppate a Rimini, ICT e tecnologie per l’industria ortofrutticola a Cesena.
«Queste nuove aree – ha riferito in conferenza stampa l’ assessore regionale alle Attività Produttive, Duccio Campagnoli – saranno realizzate con il sostegno di Regione, enti locali, università, enti di ricerca con sedi in Emilia-Romagna come Cnr, Enea e l’istituto nazionale di Fisica della materia».
Le manifestazioni di interesse e i progetti per i Tecnopoli dovranno arrivare entro il 30 ottobre 2008, maggiori informazioni sono disponibili sul sito regionale www.ermesimprese.it.