I sistemi di trasporto intelligenti o ITS sono progetti che mirano ad integrare le moderne tecnologie (l’Information and Comunications Tecnology) alle infrastrutture dei trasporti al fine di ottimizzare la vita del veicolo, l’efficienza energetica attraverso un risparmio del consumo di carburante, la sicurezza, l’inquinamento e il traffico nelle città.
La necessità di sistemi di trasporto intelligenti deriva dal fatto che la congestione del traffico è in aumentato in tutto il mondo a causa dell’aumento della popolazione soprattutto nei centri urbani e all’aumento della quantità di veicoli adibiti al trasporto di merci e persone. A titolo di statistica, la Federal Highway Administration (FHWA), organo del dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti, ha calcolato che in media un pendolare spende 40 minuti in macchina per andare al lavoro e altrettanti nel viaggio di ritorno.
I sistemi ITS fanno largo uso delle nuove tecnologie sia per le comunicazioni dei dati tra le varie parti costituenti il sistema, sia per il riconoscimento dei veicoli e la rilevazione di dati statistici (velocità, numero di veicoli, dimensione, ecc…). In particolare, per questa ultima esigenza si usano dei sensori che possono essere basati sulle infrastrutture, sui veicoli o su entrambi. Quelli basati sulle infrastrutture sono componenti che possono essere installati o integrati nelle strade, o ai loro bordi.
Tra questi, i sensori detti inductive loop sviluppati dalla Federal Highway Administration sono installati sotto il manto stradale e sono in grado di individuare la velocità dei veicoli, il numero e la dimensione. Per quanto riguarda invece le tecnologie usate per il trasferimento dei dati sono stati proposti vari standard. In particolare, per le comunicazioni a corto raggio, al di sotto dei 500 metri, è stato proposto il protocollo IEEE 802.11 e negli USA il nuovo standard DSRC (Dedicated Short Range Communications).
Per le comunicazioni ad ampio raggio è stato invece proposto l’uso d’infrastrutture come il 3G, il GSM o il WiMAX. Le comunicazioni a lungo raggio che usano questi metodi, a differenza di quelle a corto raggio, richiedono uno sviluppo d’infrastrutture molto costoso che sembra frenarne lo sviluppo almeno per adesso.
Oltre a questi protocolli classici per le comunicazioni wireless, si sta valutando la possibilità di usare una infrastruttura già costruita e con una copertura del territorio molto elevata, quella cioè dei telefoni cellulari. Questa applicazione si basa sul presupposto che ormai quasi tutti gli automobilisti viaggiano con un telefono cellulare in macchina. I cellulari trasmettono continuamente la loro posizione alla cellule che costituiscono la rete, per tale motivo possono essere usati come metodo per avere informazioni sul traffico. Tutti i dati raccolti possono essere convertiti in informazioni sul flusso del traffico. Più una zona è congestionata, maggiore sarà il numero delle automobili, e di conseguenza quello dei cellulari.