La libertà e il cittadino della Rete

di Stefano Gorla

21 Luglio 2008 09:00

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Una riflessione sul rapporto tra Stato e libertà alla luce delle considerazioni avanzate dall'Unione Europea

Giuridicamente è possibile far risalire la fondazione del principio alla base del diritto alla privacy, alla formulazione data nel 1890 dai giuristi Louis Brandeis e Samuel Warren come «diritto a essere lasciato in pace».

Ma nel 1948, con il romanzo “1984”, George Orwell incarica Winston Smith di rappresentare l’uomo medio che deve affrontare una società completamente priva della privacy. Winston Smith è cittadino di Oceania, un superstato dominato dal Grande Fratello e dal Partito, che con l’ausilio di una rete capillare di telecamere controllano la vita dei cittadini. Gli interrogativi che la realtà romanzata di Orwell pone alla odierna realtà del XXI secolo sono di estrema attualità.

Di fronte alla struttura orizzontale della Rete, per cui stare al centro è come stare in periferia, mentre nella struttura verticale chi sta al vertice determina le regole del gioco, la protezione dei dati implica una governance condivisa, che supera i limiti degli Stati nazionali. D’altra parte occorre riconoscere che i diritti in ambito digitale non sono percepiti dagli netcitizens nella loro importanza vitale e se ne rendono conto spesso quando ormai è troppo tardi come nel caso della palese violazione.

Oggi la privacy è considerata un diritto nelle democrazie europee e a tal riguardo appare intessante considerare il lavoro svolto
dal WORKING GROUP ART.29 creato dall’Unione Europea come organismo consultivo indipendente della Commissione sulla base dell’art. 29 della Direttiva 95/46/CE. Compongono l’organismo tutti i responsabili delle autorità nazionali preposte alla protezione dei dati personali, un rappresentante competente delle Istituzioni Europee, un rappresentante della Commissione.

I compiti del gruppo sono quelli di cui all’articolo 30 della direttiva 95/46/CE e dell’articolo 14 della direttiva 97/66/CE.
Il Garante Europeo della Protezione dei dati personali opera, invece, per garantire il rispetto del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali da parte delle istituzioni e degli organismi dell’UE.

Nella pubblicazione “Data Protection Guide”, curata dall’Unione Europea, viene data esplicitazione ai diritti dei cittadini europei in relazione al trattamento dei dati.