Oltre un mese per la consegna del bene o del servizio acquistato, circa cinque mesi prima che il fornitore ne ottenga il pagamento. È quanto emerge, in media, dall’analisi effettauta da Visa Europe in collaborazione con IDC Government Insights, sull?eProcurement nella Pubblica Amministrazione italiana.
Per la prima volta sono stati studiati i processi di approviggionamento dei beni e le forme di pagamento utilizzati dalle amministrazioni pubbliche, nonché la tempistica di gestione e il bilancio dei costi. Il documento trae le proprie conclusioni da un sondaggio effettuato su 85 organizzazioni del settore pubblico di varie dimensioni e tipologia.
Tra queste, le amministrazioni centrali e locali sono risultate le maggiori utilizzatrici di piattaforme e-procurement, sebbene la stragrande maggioranza (57%) acquisti meno del 10% dei propri approvvigionamenti attraverso la rete.
Nel dettaglio, gli acquisti on-line sono quasi esclusivamente relegati alle spese nel settore delle telecomunicazioni (25%), al rifornimento carburante (25%) e ai prodotti IT (24%).
Il dato che riguarda invece la fatturazione e i pagamenti elettronici presenta valori ancora più bassi ed è indice di una forte preoccupazione nei confronti della sicurezza della transazioni su internet. Solo una relativa percentuale (19%) delle amministrazioni pubbliche che si avvalgono di piattaforme e-procurement accetta ed elabora la fatturazione online e la percentuale si azzera nel caso di pagamento attraverso sistemi elettronici.
Dopo la presentazione dell’ordine d’acquisto, il bene/servizio acquistato e la relativa fattura viene ricevuto entro un mese circa dal 54% del campione, ma vi è anche un 10% che attende fino a 5 mesi. Avvenuta la consegna del bene o del servizio, il periodo di attesa dell’ordine di pagamento per il 49% del campione è in media di circa 2 mesi, mentre per il 31% questo periodo è compreso tra i 2 e i 5 mesi.
Quasi la totalità delle organizzazioni partecipanti all’indagine si avvale di bonifici bancari per il pagamento degli approvvigionamenti, ma pagamenti via assegno vengono effettuati dal 17% delle amministrazioni locali e dal 29% degli enti sanitari. Sorprendentemente il 25% delle amministrazioni locali paga la fornitura in contanti, lo stesso vale per il 24% degli enti sanitari e il 20% delle università.
Davide Steffanini, Direttore Generale di Visa Europe in Italia, ha commentato: «I pagamenti sono una componente fondamentale della finanza pubblica e l?introduzione dei pagamenti con carta porterebbe a significativi vantaggi». Una soluzione al problema è, sempre secondo Steffanini, l’introduzione delle carte purchasing (come già avvenuto in Inghilterra), ovvero di carte che consentono l’eliminazione dei moduli che accompagnano gli acquisti, la riduzione dei tempi di controllo delle fatture e il pagamento unico di tutti gli acquisti del mese.