Il consorzio Roma Wireless, che ha in carico la copertura della città con servizi wireless gratuiti, è nato nel 2005 su stimolo dell’Amministrazione Comunale. Finora ha portato a termine diversi progetti, come ad esempio quello di rendere disponibile la connessione ad Internet senza fili nelle aree delle ville storiche romane
La guida operativa per l’ambiziosa finalità del consorzio è Francesco Loriga, già responsabile progetti di innovazione tecnologica dell’assessorato alla semplificazione del Comune di Roma. Secondo Loriga, l’espansione della rete di punti di accesso wireless nella Capitale sta seguendo un modello economico destinato a reggere nel tempo e a provocare benefici non solo ai cittadini, ma anche alle amministrazione pubbliche.
Come tutte le realtà che operano nel settore, quali WISP (Wireless Internet Service Provider), Internet Caffè e comunità virtuali, anche Roma Wireless ha dovuto però fare i conti con il famoso «Decreto Pisanu», i cui termini sono stati recentemente prorogati fino alla fine del 2008.
Il Decreto impone a chi fornisce servizi Internet (su cavo o in modalità wireless) un pesante procedimento di identificazione, oltre che la conservazione dei dati di accesso da parte del fornitore (identificazione dell’utente con data e tempi di collegamento).
Loriga ha spiegato come il provvedimento non rappresenti più un freno all’espansione della rete di hot-spot prevista da Roma Wireless, poiché il suo team di esperti ha trovato una soluzione che poi è stata adottata anche da altri, trovando l’avvallo dei ministeri.
Vista la diffusione dei cellulari e l’obbligo di identificazione per il possesso delle schede SIM, i tecnici di Roma Wireless hanno pensato di associare al servizio internet wireless il numero di cellulare del richiedente.
In questo modo il sistema confronta i dati relativi alla SIM con quelli inseriti dall’utente in fase di registrazione al servizio e se c’è corrispondenza attiva l’utenza.
Loriga non ha la presunzione di aver trovato la soluzione definitiva, ma l’affermazione del metodo anche in altri ambiti dove è necessaria l’autenticazione degli utenti per servizi simili alla connettività internet dimostra come sicurezza e accessibilità possono essere connotati non in conflitto tra loro.