L’Europa è sempre più online

di Chiara Bolognini

4 Febbraio 2008 09:00

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Il Rapporto Annuale realizzato da Capgemini per la Commissione Europea ha analizzato lo stato di sviluppo dell'e-Government nei paesi dell'Unione. La sfida è cambiare cultura e dare centralità all'utente

L’edizione 2007 del Rapporto Annuale sull’e-Government, realizzato per la Commissione Europea da Capgemini, è stata presentata lo scorso 15 gennaio a Roma presso la Camera dei Deputati in collaborazione con la Fondazione Italianieuropei, nata nel 1998 e presieduta da Massimo D’Alema e Giuliano Amato.

Lo studio mostra un significativo passo avanti nel raggiungimento degli obiettivi previsti dall’e-Government i2010, il programma europeo lanciato 1° giugno 2005 per migliorare la disponibilità dei servizi online delle amministrazioni pubbliche. Si registra infatti un forte aumento della disponibilità di servizi pubblici completamente online (fully available online), passati dal 50% del 2006 al 58% nel 2007, ma soprattutto della qualità dei servizi messi a disposizione dei cittadini.

L’e-Gov in Europa…

Lo studio è stato realizzato analizzando più di 5.000 enti pubblici di 31 Paesi, ossia i 27 Stati membri dell’Unione Europea con l’aggiunta di Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia. Ad oggi, tutti gli Stati presenti nello studio hanno migliorato sia la disponibilità dei servizi pubblici online sia il livello di sofisticazione dei servizi a cui imprese e cittadini possono accedere via Web.

In particolare, l’Austria risulta il Paese più avanzato in termini di accessibilità ai servizi di e-Government, raggiungendo il 100% di adesione ai criteri previsti dalla Commissione Europea sui 20 servizi rilevati. Anche altri Paesi stanno registrando una rapida crescita nelle procedure di adeguamento agli standard UE. Fra questi emerge il Portogallo, che ha raggiunto gli standard di Malta, Estonia e Slovenia.

Nonostante uno scenario positivo, rimane tuttavia un gap del 20% tra i servizi completamente disponibili online per i cittadini (50%) e quelli disponibili per le imprese (70%). Di rilievo anche la differenza registrata, pari al 90%, tra il Paese leader, l’Austria, e le Nazioni ultime in classifica.