Nella maggior parte dei Comuni con più di 40mila abitanti, i dipedenti possiedono tutti un personal computer. Ma sono ancora scarsi i servizi offerti ai cittadini. A rivelarlo è l’ultimo studio pubblicato dall’Osservatorio sul cambiamento delle amministrazioni pubbliche della Bocconi.
La ricerca “L’attuazione dell’e-government in Italia: retorica o realtà?” rivela, dunque, che nel 60% di questi Comuni, il rapporto tra computer e dipedenti è di uno a uno.
Il 66,4%, inoltre, possiede un sito Internet da almeno cinque anni e nel 98,4% dei casi l’edificio risulta essere cablato. Anche se le infrastrutture tecnologiche non mancano, le possibilità offerte ai cittadini non sono ancora moltissime, anzi spesso risultano del tutto insufficienti.
Infatti, i servizi che il Comune riesce ad offrire alla popolazione si traducono nella maggior parte dei casi (96%) nell’informazione e nella possibilità di inviare email o di partecipare a forum (nell’89% dei casi). Ma sono ancora pochi quelli che permettono di effettuare transazioni online (21%).
Cosa vogliono i cittadini? Il 19,5% dei navigatori dichiara di svolgere attività per la pubblica amministrazione direttamente online: pagamento delle tasse, ricerca di lavoro, iscrizione a scuola e accesso alle biblioteche pubbliche sono tra i servizi più gettonati.
I cittadini, dunque, conclude lo studio, desiderano di più e i Comuni dovrebbero comprendere la necessità di un cambiamento.