Con la crescente dematerializzazione dei documenti, un problema comune agli Enti è l’accesso rapido e sicuro alla grande quantità di informazioni in esse conservata. Google Search Appliance è una gamma di prodotti, ancora non molto conosciuti, che Big G dedica alle aziende pubbliche e private. Si tratta dispositivi integrati hardware/software in grado di indicizzare strutture di documenti complessi presenti nelle oganizzazioni.
La Search Appliance consente di gestire le funzionalità di ricerca interne (intranet) o esterne (portale istituzionale), e permette la ricerca anche all’interno degli stessi documenti, il tutto usufruendo della ormai familiare interfaccia web del motore di ricerca. I dipendenti potranno dunque accedere in tempo reale alla grande quantità di dati non organizzati, interagendo con un’unica casella di ricerca dalla grafica familiare. Tale interfaccia risulta completamente configurabile da parte degli amministratori, con la possibilità di eliminare qualsiasi riferimento a Google.
I dati da indicizzare potranno essere presenti su server web, file server, sistemi di gestione dei contenuti, database relazionali e software. Possono essere indicizzare milioni di documenti, riconosciuti in più di 220 formati di file (che è in grado di riformattare automaticamente in HTML anche senza possedere l’applicazione client originale del formato di file) e in oltre 109 lingue.
Apposite funzioni di protezione, a livello di documento e di utente, fanno si che possano accedere e visualizzare determinate informazioni solo gli utenti in possesso di appropriate credenziali. Il controllo degli accessi di Google si integra con i sistemi di protezione esistenti, applicando quindi i criteri già presenti nei sistemi di gestione dei contenuti e nelle applicazioni.
Si ha la possibilità di effettuare una ricerca sicura di informazioni protette tramite autenticazione HTTP e NTLM versione 1 e 2 e ricerche su contenuti protetti utilizzando la SPI di autorizzazione SAML di Google per l’integrazione con sistemi di controllo dell’accesso esistenti. Inoltre è presente un’integrazione con sistemi di protezione Single Sign-On basati su moduli, tra cui Oblix e Netegrity, per consentire una ricerca continua dei contenuti protetti. L’utilizzo di certificati client x509 autenticati consente l’elaborazione e la restituzione di risultati protetti.