Emilia Romagna: banda larga per tutti

di Andrea Bondi

12 Dicembre 2007 09:00

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La Regione Emilia Romagna ha firmato l'accordo con il Ministero delle Comunicazioni per lo sviluppo della banda larga su tutto il territorio regionale: sarà la fine del digital divide?

Il digital divide può essere materia lasciata in balìa dell’incerto mercato delle telecomunicazioni? La Regione Emilia Romagna e il Ministero delle Comunicazioni pensano di no. Hanno quindi deciso, tramite la firma di un accordo di programma, di investire circa 20 milioni di per portare la copertura a banda larga sul 100% del territorio regionale entro due anni, con attenzione alle Pubbliche Amministrazioni ma prevedendo interventi anche a favore di cittadini ed imprese. Il tutto tramite l’impiego di diverse tecnologie, dalla fibra ottica al wireless, a seconda del territorio.

Già oggi l’Emilia Romagna si identifica come una delle regioni dove il digital divide è meno diffuso. I numeri parlano di una copertura a banda larga di 2.260.000 abitanti, mentre la popolazione a rischio Digital Divide è di 525.000 abitanti. Di questa copertura si sono occupati nel tempo, diversi attori: dai gestori di TLC alle aziende municipalizzate dei vari territori (Enia, Modena network, Deltaweb ed Hera).

Il territorio appenninico è però rimasto sempre in secondo piano su questi investimenti: la bassa densità di popolazione e le avversità geografiche rendevano difficile e non conveniente coprire queste zone (come pure alcune di pianura) con la fibra ottica o l’aggiornamento delle centraline Telecom per ampliare il raggio d’azione dell’ADSL.

I punti del progetto

Il protocollo prevede due destinatari: da una parte le Pubbliche Amministrazioni non ancora raggiunte dalla fibra ottica e dall’altra cittadini ed imprese non ancora raggiunti dalla banda larga, intesa come collegamento a banda minima di 640 Kbit/sec.

Per ottimizzare le risorse e studiare in maniera più capillare le necessità il territorio è stato suddiviso in quattro tipologie, a seconda della copertura attuale, della popolazione e delle caratteristiche geografiche. Per i comuni non raggiunti da fibra ottica è prevista la realizzazione di dorsali wireless, prevedendo anche un utilizzo della tecnologia WiMAX, una volta che il regolamento dell’Agenzia delle Comunicazioni avrà definito a chi andranno le licenze per il suo utilizzo.