L’accessibilità dei portali dedicati alla Pubblica Amministrazione Locale in Sardegna è notevolmente migliorata. Un miglioramento che si può notare se si considera un arco temporale che va dal 2004 al 2007.
A rivelarlo è una ricerca condotta da Faticoni SPA, una società di consulenza sarda che fornisce servizi IT, con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari.
L’indagine è stata condotta prima nel 2004 e poi nel 2007, potendo così mettere a confronto i risultati ottenuti. Sono state analizzate le pagine Web di 15 siti: 1 per la Regione Sardegna, 4 per le Province e 10 per i comuni di grandi dimensioni. La verifica dell’accessibilità è stata condotta utilizzando due software dedicati che hanno potuto rilevare la qualità del codice HTML.
In particolare, la situazione è migliorata del 50%, grazie alla riduzione degli errori “bloccanti”, ossia quelli che non permettono alle persone disabili di accedere a determinate pagine.
«Le istituzioni maggiori si sono mostrate sensibili al problema dell’accessibilità, intervenendo prontamente e in molti casi rifacendo interamente il proprio sito, con un notevole miglioramento della qualità e l’eliminazione degli errori cosidetti bloccanti. Nonostante questi progressi e la maggiore attenzione delle autorità, rimangono però, soprattutto tra i centri più piccoli, ancora siti non accessibili dove – in molti casi – i problemi potrebbero essere risolti con un piccolo sforzo e un intervento minimo», così ha dichiarato Sara Didaci di Faticoni SPA.
Come fanno notare gli analisti, il miglioramento è stato registrato in seguito all’approvazione della Legge 4 del 2004 in materia di “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”.
La legge in questione stabilisce, infatti, che gli Enti e le Pubbliche Amministrazioni che possiedono un sito Internet devono modificare le loro impostazioni per garantire l’accessibilità alle persone disabili, in quanto lo Stato «tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici».
Nella speranza, quindi, che anche altre amministrazioni pubbliche si stiano già adeguando alla legge o abbiano in progetto di farlo in futuro.