«Nelle telecomunicazioni serve un investimento colossale nella rete di terza generazione»: è un’opinione chiara quella espressa dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, sullo stato attuale delle infrastrutture TLC italiane.
Uno stato tale da spingere i tecnici del ministero a chiedere un ampio ciclo di investimenti nel settore, per colmare un divario digitale che non colpisce solo l’Italia in confronto agli altri paesi europei (già molto avanti con la diffusione della banda larga), ma anche il Sud rispetto al Nord.
Ed è proprio a Mezzogiorno che Bersani sembra maggiormente voler guardare, secondo alcuni piani anticipati da un articolo del Sole 24 Ore. Si tratterebbe di un investimento iniziale di 3 miliardi di euro da dedicare alle zone più disagiate, più presenti per l’appunto nei territori meridionali.
I fondi dovrebbero arrivare, secondo il piano-Bersani, da una serie di interventi misti pubblico-privati, dai fondi strutturali messi a disposizione dell’Unione Europea e – forse – da una parte della prossima Finanziaria.
Ma questo potrebbe creare alcune tensioni fra i maggiori fornitori di banda larga: il timore di Fastweb e Vodafone, infatti, è che un intervento statale possa finire per favorire il loro principale concorrente, Telecom Italia, che non riuscirebbe in altro modo a sostenere un investimento del genere. E questo ne favorirebbe la condizione di monopolista.