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APE Volontaria, le agevolazioni fiscali

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Maggio 2018
Aggiornato 20 Maggio 2019 15:40

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L'anticipo pensionistico APE non fa reddito IRPEF, sugli interessi delle rate c'è un credito d'imposta al 50% ed altre agevolazioni fiscali sulle imposte del prestito.

L’APE volontaria è esentasse e prevede un credito d’imposta al 50% su interessi del finanziamento e polizza assicurativa: sono agevolazioni fiscali pensate per alleggerire il carico dell’anticipo a garanzia pensionistica, che si avvale anche di benefici in materia di imposte di bollo.

Vediamo esattamente il regime fiscale che si applica all’anticipo pensionistico APE, in base alla normativa di riferimento (commi 166 e seguenti della legge 232/2016) e al documento di prassi INPS (circolare 28/2018).

=> Il TAEG dell’APE volontaria

Imponibile

Innanzitutto, l’APE non concorre a formare il reddito IRPEF, quindi è di fatto un trattamento esentasse. Il trattamento, lo ricordiamo, è un anticipo sulla pensione, riconosciuto a lavoratori in possesso di determinati requisiti, che viene poi restituito con rate ventennali applicate sull’assegno previdenziale vero e proprio.

Sugli interessi del finanziamento e sull’assicurazione, che copre il rischio di premorienza, c’è un credito d’imposta annuo del 50% dell’importo pari a un ventesimo degli interessi e dei premi assicurativi complessivamente pattuiti nei relativi contratti. Anche questo credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito IRPEF, ed è riconosciuto dall’INPS per l’intero importo, a partire dal primo pagamento della pensione.

L’INPS agisce come sostituto d’imposta, quindi automaticamente applica l’agevolazione sulle rate mensili che si applicano alla pensione, rivalendosi poi sulle ritenute da versare al Fisco. In pratica, a partire dalla prima rata applicata sulla pensione come restituzione del prestito, viene versato il 50% degli interessi e del premio assicurativo, calcolato sulla base degli importi totali comunicati dall’istituto finanziatore con il piano di ammortamento e dall’impresa assicurativa.

=> APE volontaria, esempi di calcolo

Esempio: APe di due anni con un versamento mensile di 1600 euro (quindi, il prestito complessivo è pari a 38mila400 euro). La rata che verrà applicata sulla pensione, al lordo dell’agevolazione, è di 290 euro. Applicando il credito di imposta, la rata diventa di 227 euro (160 euro di restituzione del prestito, e 67 euro di bonus fiscale). L’INPS applicherà sulla pensione la rata di 227, calcolata quindi già al netto del credito d’imposta.

Imposte

All’APE si applicano tutte le agevolazioni fiscali per il settore del credito previste dagli articoli da 15 a 22 del Dpr 601/1973. Quindi, se il finanziamento dura più di 18 mesi non si pagano imposta di registro, imposta di bollo, imposte ipotecarie e catastali e tasse sulle concessioni governative. Se invece l’operazione non è a medio-lungo termine, si può applicare un’imposta sostitutiva dello 0,75% (sempre di registro, bollo, ipotecarie e catastali).