Nato il 12/06/1956, attualmente sono in mobilità fino all’8 aprile. Sono un lavoratore precoce, fino al compimento dei 19 anni ho maturato 74 settimane di contributi e, alla scadenza della mobilità, avrò 42 anni e 2 mesi di contributi. Ho inoltrato tramite patronato domanda di pensione, pur sapendo che l’INPS me l’avrebbe respinta perché sto percependo ancora l’indennità di mobilità ma, ad aprile 2018, mi suggerisce di inoltrare domanda per pagare otto mesi di contributi volontari e poi rifare la domanda di pensione per precoci.
C’è il rischio che, per presentare la domanda di pensione anticipata precoci, lei debba attendere il 2019. Quest’anno lei potrebbe non fare in tempo a rientrare nella platea degli aventi diritto, perché fino ad aprile percepirà il trattamento di mobilità. Per presentare la richiesta di certificazione del diritto, infatti, è necessario aver già terminato il trattamento di disoccupazione spettante. Lo specifica la circolare INPS 99/2017.
Mi spiego meglio: per l’accesso alla pensione precoci sono necessari 41 anni di contributi, con almeno un anno maturato prima del compimento dei 19 anni. Lei ha entrambi questi requisiti. Bisogna però appartenere anche a una delle quattro tipologia di lavoratori previste dal comma 199 della legge 232/2016: lavoratori disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità pari almeno al 74%, addetti a mansioni gravose. Per quanto riguarda i disoccupati (è il suo caso), bisogna aver terminato di percepire gli ammortizzatori sociali da almeno tre mesi ed essere ancora disoccupati.
Non è necessario che questi tre mesi siano già trascorsi nel momento in cui si presenta all’INPS la domanda di certificazione del diritto, ma bisogna aver già terminato di percepire il sussidio. Per prendere la pensione anticipata precoci nel 2018, bisogna presentare questa domanda di certificazione del diritto entro il prossimo primo marzo. E, a quella data, lei non avrà ancora terminato di percepire la mobilità.
In realtà, si può presentare domanda anche successivamente, ma entro il 30 novembre. In questo caso, però, non c’è la certezza che la domanda venga lavorata, cosa che avviene solo se non sono esaurite le risorse disponibili con le domande presentate entro il primo marzo.
L’anno prossimo, invece, se sarà ancora disoccupato, lei avrà tutti i requisiti, e potrà quindi presentare domanda entro il primo marzo. Non capisco per quale motivo le consigliano di versare altri otto mesi di contributi volontari, in ogni caso non sono necessari per il diritto alla pensione anticipata precoci.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz