Il difficile rapporto tra banche e imprese, in particolare PMI come da anni rileva la Banca d’Italia, rappresenta un’occasione per le Fintech, in particolare per le piattaforme di peer to peer lending che consentono alle imprese – anche di piccole dimensioni – di ottenere finanziamenti direttamente dagli investitori senza passare attraverso il consueto canale di credito. E’ il punto di vista dei player di settore, come la piattaforma Lendix.
=> Finanziamenti alle PMI su Lendix
Credit crunch
Secondo il rapporto sul credito di Unimpresa, i prestiti delle banche alle imprese nel 2017 sono calati del 5,6%, facendo affluire nelle casse delle aziende quasi 45 miliardi di euro in meno rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, sono calati di oltre 18 miliardi i finanziamenti a breve e di quasi 29 miliardi quelli di lungo periodo.
Le banche si sono concentrate sui crediti in sofferenza, a scapito del finanziamento alle imprese, soprattutto se di ridotte dimensioni. Evidentemente, a poco sono serviti gli accordi per il credito degli ultimi anni.
Secondo Confcommercio, solo l’11% delle PMI sotto i nove addetti riesce a ottenere un prestito. A fare le spese del credit crunch sono soprattutto le imprese più innovative, che da una parte presentano profili di rischio più alti ma dall’altra hanno maggiormente bisogno di finanziamenti per la ricerca e sviluppo.
Di certo, i nuovi strumenti finanziari come i PIR (i piani individuali di risparmio che investono nell’economia reale) o i mini-bond vanno incontro alle esigenze di una nuova finanza per le PMI. Così come il peer to peer lending.
=> P2P Lending, sgravi per i finanziatori
Le piattaforme fintech che consentono queste tipologie di prestiti non valutano solo le informazioni contabili, ma tengono conto anche di altri fattori per valutare le imprese da finanziare, a partire dai business plan.
=> Credito alle PMI, strumenti Cerved
E hanno il vantaggio di un processo di erogazione del credito veloce. In pratica, andando incontro all’esigenza di rilanciare la produttività del sistema, queste piattaforme rappresentano:
un mercato complementare a quello bancario, che intercetta richieste che in un sistema tradizionale avrebbero minori possibilità di essere accolte, almeno nei tempi e nelle modalità desiderate.