Stipendi tracciabili, i settori

di Noemi Ricci

15 Gennaio 2018 13:00

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Stop al pagamento degli stipendi in contante per garantire la correttezza dei datori di lavoro: settori e contratti coinvolti.

Tra le novità più importanti introdotte dalla Legge di Stabilità in tema di lavoro, c’è la norma che prevede lo stop al contante per il pagamento degli stipendi. La Legge n. 205/2017 prevede infatti che dal 1° luglio 2018 i datori di lavoro o i committenti non possano più corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente ai dipendenti.

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Rendendo tracciabili i pagamenti si intende contrastare il fenomeno, fin troppo diffuso tra datori e committenti, di corrispondere ai propri dipendenti uno stipendio inferiore ai limiti fissati dalla contrattazione collettiva e, dunque, non corrispondenti a quanto scritto in busta paga.

Forme di pagamento accettate

Lo stipendio dovrà essere corrisposto dal datore di lavoro mediante forme di pagamento tracciabili, ovvero: bonifico, strumenti di pagamento elettronico e assegno bancario o circolare. Il pagamento in contanti è consentito solo se effettuato presso uno sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento.

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Come effetto delle novità normative in tema di pagamento degli stipendi si ha che la firma della busta paga da parte del lavoratore non costituirà più prova del pagamento della retribuzione.

Contratti e settori

Questi vincoli valgono indipendentemente dalla tipologia di rapporto (dipendente, collaboratori, cooperative) e dal settore di appartenenza, con la sola esclusione dei rapporti di lavoro instaurati:

  • con la Pubblica Amministrazione;
  • con badanti e colf che lavorano almeno quattro ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro (rientranti nell’ambito di applicazione dei contratti collettivi nazionali per gli addetti a servizi familiari e domestici).