Business Intelligence nella PMI. A cosa serve, a chi e quando

di Massimo Furia

Pubblicato 26 Novembre 2007
Aggiornato 31 Marzo 2016 08:36

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Intervista a Pierpaolo Muzzolon, esperto di Business Intelligence e direttore marketing di un azienda molto affermata in questo settore

Fare impresa oggi non significa più affidarsi solo ed unicamente all’eccellenza individuale o al “fiuto” imprenditoriale che riesce a trovare l’idea capace di sfondare. Allo stesso modo il marketing non si fa più solo con le idee e l’intuito dei creativi ma bisogna saper intraprendere anche strade più analitiche.

Il termine analisi non implica necessariamente una visione matematica degli eventi ma semmai più oggettiva e basata su dati certi di come l’azienda e le sue strategie sanno imporsi nel proprio segmento di mercato.Noi di PMI ne abbiamo parlato con Pierpaolo Muzzolon, esperto di Business Intelligence e direttore marketing di un azienda affermate in questo settore.

«Il panorama dell’offerta della Businessi Intelligence (BI) è cambiato molto negli ultimi anni», afferma Muzzolon, «Si tratta in realtà di una tecnologia che ha già una quindicina d’anni che ha subito moltissime evoluzioni. Fino a due o tre anni fa era una soluzione per pochi, anzi, pochissimi addetti ai lavori perchè molto complessa e molto costosa. Quindi, per nulla alla portata di qualunque azienda. Nell’arco dell’ultimo anno nel mondo della BI sono stati spesi oltre 15 miliardi di dollari e non solo dai colossi ma anche da compagnie minori per implementare soluzioni sempre più vicine al mondo delle PMI. Questo è indice che l’orientamento è decisamente cambiato e che anche le aziende medio piccole sono cambiate, in qualche modo.

La piccola azienda, la realtà artigianale non ha certo bisogno della BI ma quando una azienda incomincia a crescere e a diventare “complessa” (numero di dipendenti, di concorrenza, di prodotti venduti e gestiti, ecc.) allora le aziende sono chiamate ad un controllo sempre maggiore.

La complessità di gestione del business si è fatta sempre più elevata negli ultimi anni,. Da qui la necessità di tenere sotto controllo con sempre maggiore dettaglio e precisione tutti i processi per competere in modo adeguato.»

Se dovessimo azzardare una definizione di BI come potremmo sintetizzarla?

In realtà ci sono molte applicazioni e molto diverse che sovraintendono a questo termine:

  • reportistica
  • analisi statistica
  • anlisi predittiva (data mining)
  • alert, notizie proattive o allertamenti (email, sms, messaggi vocali)

Ognuno di questi rappresenta un segmento della BI che potrebbe vivere in maniera quasi indipendente dagli altri, a seconda delle necessità dell’azienda di cui stiamo parlando.

La BI è la capacità di trattare i dati aziendali in modo tale da riuscire ad ottenere una visione oggettiva, chiara e facilmente interpretabile con i giusti parametri.

Capire cosa abbiamo fatto in passato, cosa succede nel presente e saper guidare con sicurezza l’impresa verso il futuro.

Perché una soluzione di business intelligence può dimostrarsi strategica per una PMI?

La situazione attuale ci vede immersi in un contesto economico sempre più competitivo e rapido nelle trasformazioni. Se qualche anno fa potevano bastare un orientamento al mercato e al cliente, oggi è necessario aggiungere a questi due elementi anche la capacità di prevedere, per quanto possibile, le tendenze future.

La business intelligence offre alle aziende gli strumenti per gestire un numero crescente di dati, per elaborarli, per trarne informazioni utili e per distribuirle ad un numero sempre più elevato di utenti. Il risultato sarà una migliore conoscenza dell’azienda e del contesto, ed una razionalizzazione dei processi e delle decisioni. Le soluzioni di BI permettono di entrare in un ciclo virtuoso di raccolta, analisi delle informazioni e affinamento dei risultati, che porta a trasformare i dati in informazioni, e le informazioni in suggerimenti d’azione. I sistemi di BI ben progettati sono, inoltre, adattabili nel tempo e cambiano per rispondere alle nuove domande del business. Quello di iniziare dal piccolo e svilupparsi organicamente è l’andamento naturale di questi progetti, che ben si addicono anche alla realtà delle PMI. Ogni nuovo incremento migliora ed estende la soluzione, in base alle reazioni degli utenti e ai nuovi requisiti.

Questi aspetti influenzano profondamente la competitività e la crescita degli utili di qualsiasi organizzazione, indipendentemente dalla grandezza e dal volume di dati a sua disposizione. Anche per le PMI, che sicuramente ricevono una quantità inferiore di input, vale il principio per cui le informazioni immagazzinate vanno conosciute ed elaborate al meglio. Si potrebbe affermare, anzi, che sono soprattutto le PMI ad aver bisogno della BI, poiché mettono in gioco la loro stessa sopravvivenza nell’interpretazione del mercato e nelle loro scelte.

La differenza rispetto alle grandi aziende sta, come accennato prima, soprattutto nei fondi da destinare alle nuove tecnologie. Il livello degli investimenti in innovazione delle PMI italiane è basso, inferiore a quanto si registra nel resto dell’Europa, e suggerisce una tendenza a preferire ancora investimenti in attrezzature tradizionali. Tuttavia, visto l’interesse crescente per la BI da parte delle PMI e la consapevolezza dei vantaggi ottenibili, una volta allentati i limiti imposti ai budget IT il primo sguardo probabilmente si rivolgerà alle piattaforme tecnologiche ed alla standardizzazione delle infrastrutture IT.

Quale penetrazione hanno le soluzioni di Business Intelligence presso le PMI? È un segmento potenzialmente interessante e interessato per questa tipologia di soluzioni? Quali strategie mettere in campo per stimolare la domanda di applicativi BI da parte di questo settore?

Le piccole e medie imprese rappresentano, in Italia, oltre tre quarti dell’occupazione totale, andando a formare un mercato decisamente attrattivo per i fornitori di software di business intelligence. Nonostante sia di vitale importanza per loro la capacità di leggere il mercato, di analizzare le proprie performance e di prendere decisioni consapevoli, la penetrazione della business intelligence in questo settore risulta ancora molto bassa.

Negli ultimi anni è stato evidenziato da un lato che il mercato delle PMI è pronto per l’adozione delle nuove tecnologie nella gestione del proprio business, e dall’altro che le sue peculiarità impongono ai fornitori uno sviluppo ed un’implementazione di soluzioni diverse rispetto a quanto previsto per le aziende di grandi dimensioni. Un software di business intelligence rivolto alle PMI, infatti, deve tener conto della disponibilità economica in investimenti IT, come pure della richiesta di semplicità d’uso. In assenza di tali elementi, l’adozione di queste tecnologie risulta alquanto improbabile. Infatti, le risorse che una piccola o media impresa intende destinare al supporto ed al mantenimento della soluzione di BI vanno studiate a fondo, poiché costituiscono un costo continuo e potrebbero superare le previsioni.

L’interesse e la sensibilità verso la business intelligence sono fenomeni già presenti nelle PMI, che pian piano sono riuscite a scoprire i reali vantaggi offerti dall’utilizzo di queste nuove tecnologie. La business intelligence comincia, infatti, ad essere usata non solo come leva strategica e tattica, ma anche per guidare la gestione del business. Sicuramente bisogna alimentare nelle PMI la capacità di guardare al futuro e di pensare in termini di lungo periodo, perché i progetti di business intelligence hanno bisogno di tempo per dare dei risultati. L’informazione, il supporto durante l’implementazione e la flessibilità rimangono elementi fondamentali da parte di chi offre prodotti di BI, soprattutto per verificare se realmente vi sia compatibilità tra il business e la tecnologia scelta.