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Assunzioni al Sud, incentivi pronti

di Barbara Weisz

Pubblicato 8 Gennaio 2018
Aggiornato 9 Gennaio 2018 15:49

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Esonero contributivo integrale per assunzione di giovani al Sud: decreto Anpal ai nastri di partenza con 500 milioni nel 2018, CIGS aree di crisi complessa anche in Campania e Veneto.

In dirittura d’arrivo il decreto ANPAL con le indicazioni operative per utilizzare il bonus Sud, sgravio contributivo per le assunzioni di giovani o disoccupati da almeno sei mesi. La Legge di Stabilità 2018  (comma 893) prevede che l’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato nelle Regioni del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) sia al 100%.

=> Assunzioni: tutti gli incentivi 2018

Per il Bonus Sud le risorse vanno recuperate all’interno dei PON e dei POC (programmi operativi nazionali e programmi operativo complementari). Secondo le anticipazioni, sul piatto ci sono circa 500 milioni di fondi UE.

Bonus assunzioni

Il Bonus Sud riguarda giovani fino a 35 anni oppure, se di età superiore, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi.Lo sconto massimo può arrivare a 8.060 euro. L’assunzione deve essere a tutele crescenti. L’esonero è integrale solo nelle Regioni del Sud, mentre nel resto d’Italia la manovra prevede per le assunzioni agevolate a tempo indeterminato uno sgravio contributivo del 50%, fino a un tetto di 3mila euro: l’età massima è di 35 anni per il solo 2018, poi torna a 30 anni.

=> Leggi il testo della Legge di Bilancio 2018

CIGS

Un’altra novità in arrivo riguarda le aree di crisi industriale complessa, in cui la manovra (comma 133) proroga per 12 mesi la cassa integrazione straordinaria, stanziando 100 milioni per il 2018 e altrettanti per il 2019. Secondo le anticipazioni, ai territori già previsti si aggiungono i territori di Acerra, Torre Annunziata, Battipaglia, in Campania, e Porto Marghera in Veneto. Riguarda le imprese che hanno un organico superiore a 100 unità, è necessario specifico accordo presso il ministero del lavoro che coinvolga le Regioni interessate.

L’impresa deve presentare un piano di  riorganizzazione aziendale caratterizzato da investimenti complessi non attuabili nel limite di 24 mesi di cassa integrazione, oppure prevedere piani   di recupero occupazionale per la ricollocazione delle risorse umane e azioni  di riqualificazione non attuabili nel medesimo limite temporale.