Si rafforza l’equo compenso professionisti introdotto dal Decreto Fiscale (dl 148/2017) grazie ad un emendamento alla Legge di Stabilità che rinforza il riferimento ai parametri ministeriali e irrigidisce nuove regole per evitare clausole vessatorie nel contratto tra professionista e committente.
=> Equo compenso per tutti i professionisti
Parametri per il compenso
Dal primo gennaio 2018 diventeranno quindi più stringenti le regole sull’equo compenso, che si applica a tutti i professionisti iscritti agli ordini e ai lavoratori autonomi. Il criterio generale resta quello indicato nel decreto fiscale, in base al quale il compenso si definisce equo quando è proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto.
La precedente formulazione (articolo 19 quaterdiecis del decreto fiscale) prevedeva di tenere conto dei parametri fissati dal ministero della Giustizia, mentre ora il testo viene modificato sottolineando che il compenso deve essere “conforme” ai parametri. In pratica, quindi, si rinforza il legame fra compenso pattuito e parametri ministeriali.
Attenzione: si tratta di una modifica che riguarda in particolare gli avvocati ma che, dove possibile, si applica a tutte le professioni e lavoratori autonomi.
Clausole contrattuali
In secondo luogo, viene eliminata le possibilità di trattativa che porti a inserire nel contratto clausole potenzialmente vessatorie. La precedente formulazione prevedeva invece la possibilità di una specifica trattativa per l’approvazione di determinate clausole a rischio.
Ecco le principali:
- possibilità per il cliente di modificare unilateralmente il contratto;
- rifiutare la stipulazione in forma scritta degli elementi essenziali del contratto;
- pretendere prestazioni aggiuntive a titolo gratuito;
- anticipazione delle spese delle controversie a carico dell’avvocato;
- rinuncia al rimborso spese;
- pagamento superiore a 60 giorni.
L’emendamento è stato approvato in commissione Bilancio, quindi con ogni probabilità resterà nel testo finale della manovra: il passaggio in aula alla Camera si prevede velocissimo; il dibattito in programma non stop dalle ore 21:00 del 20 dicembre fino ad approvazione (il testo deve poi tornare al Senato per il via libera definitivo).