Alternativa open source ai pacchetti proprietari come Microsoft Office, la suite gratuita per ufficio Open Office sta guadagnando terreno sul mercato, sempre più apprezzata dagli ambienti business che ne riconoscono la validità e possono trarre beneficio dai risparmi sui costi di adozione di software proprietari.
Piattaforma stabile e completa disponibile anche in lingua italiana, dall’inizio dell’anno ha superato i 1.500.000 download.
La release OpenOffice.org 2.3, sostenuta dall’Associazione PLIO, dalla ripresa delle attività autunnali registra costantemente una media di 6.500 download al giorno, con stime di crescita esponenziali (50%ogni sei mesi).
PLIO (Progetto Linguistico Italiano)- la community italiana di sviluppatori volontari della suite libera – ha annunciato che, per promuoverne la diffusione e l’integrazione negli ambienti aziendali, partiranno delle campagne banner di fidelizzazione e autofinanziamento.
A supportare la campagna, un sito ad hoc volto a diffondere la cultura open su cui si basa OpenOffice.org, per facilitare il processo di migrazione dagli applicativi proprietari verso soluzioni gratuite e aperte. Nel sito saranno resi disponibili manuali e documenti utili per comprendere e sfruttare tutte le funzionalità del software.
«È sempre più ampio il numero delle aziende che affronta il tema della migrazione alla suite libera per ufficio perché si rende conto che la compatibilità è migliorata e il divario tra le funzionalità è sceso a livelli ormai trascurabili», afferma Andrea Pescetti, co-maintainer della versione linguistica italiana.
OpenOffice.org 2.3, studiata per aumentare la produttività negli uffici, è composta dai seguenti programmi: Writer, Impress, Math, Draw, Calc, Base. Utilizza il formato Open Document Format (standard ISO/IEC 26300), è compatibile con i più diffusi formati proprietari e sistemi operativi e viene fornito con licenza GNU LGPL (Lesser General Public Licence), per essere usato gratuitamente per ogni scopo, sia privato che commerciale.