“Smau è un’agenzia matrimoniale”. Partiamo da qui, dalle parole di Pierantonio Macola, presidente Smau. Una definizione curiosa, ma che ben sintetizza lo spirito di un’iniziativa che va in scena ormai da oltre mezzo secolo, dal 1964 più precisamente, e che nel tempo ha saputo evolvere la propria formula in modo da rispondere a esigenze in costante cambiamento.
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Parola d’ordine: innovazione
Il matrimonio che si celebra a Smau è quello tra le aziende in cerca di innovazione e le realtà che la offrono, siano esse startup, istituti di ricerca, enti territoriali o realtà imprenditoriali ben affermate. Smau è dunque un punto di contatto, un’occasione di conoscenza e confronto. È accaduto anche nei giorni scorsi a Genova, con la tappa andata in scena a Palazzo della Borsa, nel capoluogo Ligure.
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Un evento aperto giovedì 23 novembre dalla premiazione del contest SMARTCup Liguria e che ha visto poi due tavoli di discussione incentrati sulle tematiche della Manifattura Avanzata e delle Life Sciences, seguiti da un incontro pubblico con speed pitch per la presentazione di idee, startup e di un focus sugli investimenti destinati alle nuove realtà imprenditoriali.
Venerdì 24 è stata invece la volta di un tour presso realtà virtuose della regione: l’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) dove la ricerca tocca ambiti come la robotica, la neuroscienza o la medicina, il Campus Universitario di Savona dove una strategia di riqualificazione dell’area ha portato alla nascita di quella che può essere definita come una smart city in miniatura, in cui la direzione intrapresa è quella che punta alla sostenibilità, energetica, ambientale ed economica, e Leonardo, che sta lavorando alla realizzazione di una “Secure Connected Factory”, soluzione per il controllo integrato di processi e asset di un impianto produttivo.
Smau Genova
La due giorni di Smau Genova si è conclusa con la consapevolezza che, a differenza di quanto si è soliti pensare o riportare, il potenziale talvolta inespresso del nostro paese a livello di innovazione è enorme. Vi sono realtà ad ogni livello che hanno già imboccato (o stanno per farlo) un percorso di digital transformation, che vedono il cambiamento e l’adozione di nuovi strumenti come fattore abilitante e opportunità di crescita anziché come insormontabile ostacolo da superare o aggirare.
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Ciò di cui si ha più bisogno per far sì che tutti possano beneficiare di questa rivoluzione è anzitutto un cambiamento culturale. Bisogna in primis colmare il gap che ancora oggi tiene lontane molte aziende da questi processi. Le nuove dinamiche del mercato richiedono visione e competenze globali. La transazione in ottica “as a service” che interessa anche i processi produttivi tradizionali, l’adozione del cloud, la digitalizzazione estrema delle informazioni, costituiscono sviluppi in atto e irreversibili.
L’obiettivo di un appuntamento come Smau è proprio questo: favorire il dialogo, lo scambio e l’acquisizione di competenze, instaurare rapporti finalizzati allo sviluppo comune e congiunto di idee. Il prossimo appuntamento è a Napoli, il 14 e 15 dicembre presso Mostra d’Oltremare.